Lei è Nicole. Vive a Cernobbio, in Lombardia. È una bambina molto legata ai nonni materni, che ritrova ogni domenica per il consueto pranzo in famiglia. Nonno Mario la chiama, insieme decidono il menù. Che siano lasagne, crespelle o risotto alla mantovana, Nicole mangia di gusto, gioca, ride. È felice. Il tempo passa. È il 2007. Nicole ha 10 anni. Il nonno si ammala di cancro, lei resta al suo fianco, ascolta ogni suo respiro, fino alla fine. Poi torna alla sua vita, ma le rimane un vuoto dentro. Nicole cerca di riempirlo con il cibo, mangia tanto, spesso, ma non prova più gioia. Ha 16 anni. È nella vasca da bagno, osserva le sue cosce. Sono grosse, si toccano. Si fa schifo. Inizia una dieta, niente carboidrati, solo proteine, verdure e tanta attività fisica. Passa ore in palestra con solo una mela nello stomaco. Perde venti chili in un anno. Gli amici le fanno i compimenti, la madre la porta da una psicologa. Nicole respinge ogni supporto, non ha bisogno di nessuno. Evita aperitivi e cene, non esce più con gli amici. Ha un solo pensiero, un chiodo fisso, che determina le sue giornate. Cosa mangiare, quando mangiare, come smaltire. Tutto il resto viene dopo. Ha 19 anni. Conosce un ragazzo, si innamora, si sente amata, riprova antiche sensazioni volate via con il nonno. Dura tre anni, finisce, ripiomba nel vuoto. Non ce la fa più, è stanca. Ingoia una scatola di antidepressivi, serra le palpebre, finalmente non sente più nulla. Si sveglia. Apre gli occhi. È in ospedale, ci sono i medici, c’è la mamma, che è arrivata per tempo e l’ha salvata. Nicole realizza, si dispera, piange. Perché non l’hanno lasciata andare? Torna a casa, il padre la abbraccia, la stringe forte. Piange. Nicole si sente morire, sta facendo soffrire i suoi genitori. Non lo meritano, deve fare qualcosa, deve reagire, lo deve fare per loro. Ha bisogno d’aiuto. Oggi Nicole ha 22 anni. Lavora con i ragazzi disabili e affetti da malattie mentali, ha imparato ad assaporare il valore dei piccoli gesti, delle piccole cose, delle grandi vittorie. La sera torna a casa stanca, ma orgogliosa della donna che è diventata. E quando arriva la domenica, cascasse il mondo, va a pranzo dalla nonna.
Lei è Nicole
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