Indietro

Lei è Nadia

Nadia primo piano

CATEGORIA

  • Storie

PUBBLICATO IL

  • 24 Agosto 2020

CONDIVIDI

Lei è Nadia. Nasce a Kocho, nel nord dell’Iraq, nel 1993. I genitori hanno una fattoria, fanno parte della comunità Yazida, una minoranza religiosa. Nadia cresce, vorrebbe fare l’insegnante o aprire un salone di bellezza, non ha ancora deciso. Nel frattempo studia e aiuta la madre e il padre nei campi. È il 3 agosto del 2014. Nadia ha 21 anni. Di colpo l’orizzonte viene invaso da spari, urla strazianti, caos. Sono i soldati dell’Isis. Fanno una strage. Nadia perde tutta la sua famiglia. Di colpo si ritrova sola, ricoperta di sangue, sotto shock. La prendono per i capelli, la sbattono su un camion e la portano a Mosul. Ci sono altre ragazze, piangono, guardano il vuoto. Nadia è terrorizzata. La prendono e la portano in un’altra stanza. Chiudono la porta a chiave. La sbattono a terra. La picchiano. La violentano, a turno. Più volte. Nadia li sente ridere. Chiude gli occhi. Non pensa a niente. La sua anima abbandona il suo corpo, lo lascia lì, per terra, in balìa di quelle bestie. Hanno finito, si sono svuotati. Nadia rimane a terra. Immobile, perduta. La vita degli altri va avanti. Lei e le altre cercano di farsi forza. A volte qualcuna sparisce, viene venduta. Sono schiave, sono pezzi di carne, sono niente. Nadia è terrorizzata. Non vuole morire. Non così. Resiste. Loro la violentano, ancora, e ancora, lei si ripete che c’è speranza. Sempre. Un uomo ha finito, si riveste, dimentica di chiudere la porta a chiave. Nadia coglie l’attimo. Apre la porta. Scappa. Raggiunge Baghdad, trova riparo in un campo profughi. È il 2015. Grazie a degli aiuti, arriva in Germania. Si butta a terra, prega, ringrazia. È salva. Può ricominciare. Ma non può dimenticare. Non può restare in silenzio. Racconta la sua storia ai giornali, si rivolge alle istituzioni, all’Onu. Parla del massacro. Del rapimento. Degli abusi. Delle donne. Molte nazioni decidono di aprire i confini ai profughi yazedi. È il 2018. Nadia Murad vince il premio Nobel per la pace.

Altre storie simili:

amore

Lui è Andrea

Lui è Andrea. Ha 45 anni. Vive a Milano. È un giornalista. È il 2012. Si trova a Rovereto per un incontro stampa. Al suo fianco c’è una ragazza. Si

Continua a leggere...
musica

Lei è Sonia

Lei è Sonia. Nasce a Como nel 1992. È una bambina timida, quando ascolta la musica si sente più forte. Viva. Cresce. Strimpella la chitarra. Ogni giorno, tutti i giorni

Continua a leggere...
natura

Lui è Gabriele

Lui è Gabriele. Vive a Torino, in Piemonte. Ha un buon impiego, due macchine, una bella casa, una fidanzata. A volte però prova un disagio che non sa spiegare. È

Continua a leggere...

© 2023 CAB srls | P.IVA: 11461130962 | Via Etna 5, 20144 Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Cookies Policy
Menu
  • Privacy Policy
  • Cookies Policy
  • Chi siamo
  • Cosa facciamo
  • Con chi lo facciamo
  • Come lo facciamo
  • Pubblica il tuo libro
  • Cerca i contenuti
  • Contatti
Menu
  • Chi siamo
  • Cosa facciamo
  • Con chi lo facciamo
  • Come lo facciamo
  • Pubblica il tuo libro
  • Cerca i contenuti
  • Contatti
Iscriviti alla newsletter
Facebook-f Instagram Tiktok Youtube Linkedin-in
WhatsApp Image 2023-04-04 at 18.56.45
WhatsApp Image 2023-04-04 at 18.56.45 (5)
279712948_334318218616073_2562060670087253303_n
291534497_443320003986003_5392905147612376211_n
294561924_777845306671131_869745092661126579_n
295126504_571109474552352_8207536670687071884_n
301984035_1932777120242148_4377838376795130362_n
WhatsApp Image 2023-04-04 at 19.02.05 (4)
SCEGLI UN TEMA
  • Famiglia
  • Inclusione
  • Amicizia
  • Amore
  • Società
  • Sostenibilità
Menu
  • Famiglia
  • Inclusione
  • Amicizia
  • Amore
  • Società
  • Sostenibilità

Abbonati e diventa partner di Storie Degli Altri

Scopri di più