Lei è Miriam. Nasce ad Asti, in Piemonte, nel 1996. Il padre lavora in Albania. Miriam ha 3 anni quando va a trovarlo per la prima volta. Cammina con la mamma, si guarda intorno. Che bello, ci sono un sacco di cani e di gatti. La madre la mette in guardia. Attenta, quelli sono randagi. Miriam indica un gattino. Mamma, lui è così piccolo, non può farmi del male. Madre e figlia si avvicinano. Il micetto miagola, si struscia, trema. Miriam ha gli occhioni lucidi. Posso tenerlo? Impossibile dirle di no. Passa il tempo. Miriam ha 14 anni, torna in Albania, ripercorre le stesse strade di quando era bambina. Cani e gatti sono ancora tanti, ma adesso li vede con occhi diversi. I loro sguardi tristi sono una pugnalata al cuore. Miriam cerca di ignorarli, svolta un angolo, incrocia un gruppo di ragazzi. Stanno riempiendo di botte un cagnolino, e ridono, ridono. Miriam è paralizzata, sente male ovunque, come se stessero colpendo lei. Fermatevi, per carità! Il gruppo si disperde, Miriam crolla a terra davanti a quell’animaletto in fin di vita. Si trascina a casa, gli occhi sbarrati e un dolore lancinante. Perché, perché? La madre dice che purtroppo i randagi non hanno tutele né diritti, molti li considerano un fastidio e non si fanno problemi a sbarazzarsene. Miriam pensa al suo gattino, che fine avrebbe fatto se non l’avesse preso con sé? Tenta di cancellare dalla mente quella scena orribile, ma come si fa? Con l’appoggio del padre, rimette a nuovo gli spazi vuoti della sua fabbrica, crea un posto sicuro per tutte le creature che riesce a strappare dalla strada. Le sfama, le cura, dedica loro tutto il suo tempo e le sue energie. Oggi Miriam ha 25 anni, vive in Albania, di giorno lavora, la notte pattuglia le strade con l’aiuto di mamma Tina. Cani e gatti escono dalle buche nel terreno, dalle macerie, dai cassettoni dell’immondizia. Miriam porta acqua, cibo, ai più coraggiosi dispensa coccole e carezze. Per ogni animale che aiuta, ce ne sono altri cento da soccorrere. Impossibile salvarli tutti, forse. Perché se non ci prova, non lo saprà mai.
Lei è Miriam
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