Lei è Marta. Vive a Genova, in Liguria. Abita in città, ma appena può scappa sul molo, ascolta, sente, vive il mare. Ogni week end va in spiaggia con la famiglia, fa gare di tuffi con i cugini, si arrampica sugli scogli a caccia di granchi, poi prende la maschera e si immerge. Osserva incantata piante e animali, quando cala il sole è ancora a mollo. Mamma, papà, da grande farò la sirenetta. Cresce, studia sui libri, la testa è sempre tra le onde. Il mare è un confidente, un amico. Arriva il momento di scegliere l’università. Marta vola in Inghilterra e studia biologia marina. Un po’ come le sirene trascorre le giornate nell’oceano. Balene e delfini non hanno più segreti, poi arrivano i plancton ed è subito amore. Li osserva al microscopio. È incredibile, dentro quei minuscoli organismi è racchiuso un universo di vita. La sopravvivenza dell’intero ecosistema marino dipende da loro, così piccoli, ma così potenti. Marta pensa all’uomo, alla natura, al pianeta, all’universo. È tutto collegato, ed è bellissimo. Si specializza nel settore, in tre anni si beve la laurea. Torna in Liguria. Siede davanti al suo mare, per poco non le prende un colpo. Perché ci sono cartacce e mozziconi di sigarette? Marta freme di rabbia. Prende la barca a vela, gira spiagge e scuole di surf. Parla ai bambini del mare e dei suoi invisibili abitanti. I piccoli posano gli occhi sul microscopio, si levano grida di stupore. Che belli i plancton, come sono buffi! Il mare è la loro casa, vogliamo prendercene cura come fai tu. Organizzano spedizioni, vanno a caccia di rifiuti, qualcuno si mette in testa di fare il biologo, qualcun’altra la sirenetta. Marta osserva incredula la potenza di quella marea umana. Dopo un anno tra le onde, torna con i piedi per terra, ma non riesce a stare ferma. È emozionata, piena di voglia di fare. Niente è più forte della parola. Oggi Marta ha 24 anni, ha trasformato un vecchio furgone in un laboratorio marino itinerante, gira piazze, scuole, racconta dell’oceano e di quegli esseri invisibili che lo abitano.
Lei è Marta
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