Lei è Marilisa. Vive in Puglia. Ha 27 anni. Dopo un lungo fidanzamento si sposa con Pasquale. Comprano casa, iniziano la vita a due, a un certo punto si guardano negli occhi. Non sarebbe più bello essere in tre? Passano i mesi, gli anni, ma la gravidanza non arriva. Marilisa fa dei controlli. Ha una disfunzione ormonale, le probabilità che rimanga incinta sono remote. È una botta. Marito e moglie si stringono l’uno all’altra, accettano il verdetto e si dedicano a loro stessi. Organizzano viaggi in giro per il mondo, vanno a Singapore, in Thailandia, a Cuba, si godono le gioie della vita di coppia. È il 2018. Marilisa sente dei forti dolori. Corre in ospedale. I medici parlano di mioma all’utero che può diventare un tumore maligno. Marilisa si sente morire. Per alcune settimane rimane nella morsa dell’ansia, finché le comunicano che può stare tranquilla, era un falso allarme, non c’è nessun tumore. Passano due anni. Marilisa è seduta in salotto, avverte di nuovo quel dolore tremendo. Si spaventa. Il marito vuole portarla in ospedale, lei rifiuta, ha paura. Sopporta in silenzio, ma più passano i giorni più il dolore aumenta. Pasquale prende in mano la situazione e la trascina dal medico. Marilisa si sdraia sul lettino. Chiude gli occhi. Le batte forte il cuore. Prova a volare via lontana da quella terribile sentenza che potrebbe abbattersi sulla sua vita. Pensa ai viaggi in programma con suo marito. Hanno redatto una lista, e sono solo a metà dell’opera. È incinta! Cosa? Chi ha parlato? Marilisa sgrana gli occhi, fissa il medico. Scusi, che cosa ha detto? Che sta dicendo? Signora cara, lei è incinta. Marilisa si arrabbia, scuote la testa. Ma quale bambino, io ho un tumore! Il dottore capisce la situazione, rimane cauto, suggerisce altri esami. Marilisa torna a casa e racconta tutto al marito. Sono passati undici anni da quando le avevano chiuso le porte della maternità. Impossibile, il medico si sarà sbagliato. Fatto sta che la notte Marilisa non chiude occhio. Si alza all’alba e corre dal ginecologo. Signora mia, deve rassegnarsi, lei diventerà mamma. È il giorno di Natale del 2020. Marilisa stringe tra le braccia la sua Alice. Viaggiare in tre sarà ancora più bello.
Lei è Marilisa
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