Lei è Mariagrazia. Vive a Cesate, in Lombardia. È separata, ha tre figli, due figli maschi e una femmina. La ragazza si chiama Giada, ha 18 anni, è piena di passioni. Danza, suona il clarinetto e la chitarra, legge tantissimo, prende ottimi voti a scuola. Mariagrazia si ritrova spesso a fissarla con un misto di orgoglio e incredulità. Tesoro, come riesci a fare tutto insieme? Giada sorride. Mamma, è questione d’amore. È il 6 giugno del 2014. Suona la sveglia, Mariagrazia si prepara per andare al lavoro, saluta la figlia che monta in sella alla bicicletta e si dirige verso la scuola. Le ore passano veloci. È il primo pomeriggio. Squilla il telefono. È la mamma di Mariagrazia, aspettava la nipote per pranzo, non si è vista. Stai tranquilla, vedrai che arriva, si sarà fermata a fare due chiacchiere con gli amici. Mariagrazia riattacca, chiama subito la figlia. Non risponde, il telefono squilla a vuoto. Sente un pugno alla bocca dello stomaco. Passa un’ora. Il telefono, finalmente. Sarà lei. No, è il figlio, Alberto. Mamma, sono venuti i carabinieri, Giada è stata investita. Mariagrazia si precipita in ospedale. Vuole vedere la sua bambina, le dicono di aspettare. Si siede, chiude gli occhi, respira, immagina la sua Giada, si sarà sbucciata le ginocchia, sarà spaventata, di sicuro si sentirà in colpa perché ha rotto la bici. La voce del medico la riporta alla realtà. Signora, sua figlia ha sbattuto la testa, è in coma, non sappiamo se si risveglierà. Mariagrazia ha un capogiro, si aggrappa alla sedia, sussurra solo due parole. Voglio vederla. Giada non ha neanche un graffio, è così bella, serena, sembra un angelo. Mariagrazia la accarezza. Tesoro mio, la tua mamma è qui con te, non preoccuparti, la tua mamma non ti lascia. Sono passati sette anni. Mariagrazia è sempre al fianco di sua figlia. Giada è viva, ma non ha più aperto gli occhi. Dorme adagiata sul letto della sua camera, a casa. Niente clinica. Mariagrazia ha lasciato il lavoro, si prende cura di sua figlia, notte e giorno. Non si aspetta un miracolo, lo fa e basta. Giada ha bisogno, e lei è la sua mamma. La vita le ha tolto tanto, ma come diceva la sua bambina, è questione d’amore.
Lei è Mariagrazia
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