Lei è Maria Domenica. Vive ad Alghero, in Sardegna. È sposata, ha due figlie. È il 19 giugno del 1999. Maria Domenica saluta il marito Bruno, il quale sta uscendo per delle commissioni. L’uomo dà un bacio alle figlie. Bambine, appena torno vi porto in spiaggia. Maria Domenica si mette ai fornelli, canticchia, le ore scorrono veloci. Squilla il telefono. Maria Domenica mette giù e si rivolge alle figlie. Era il papà, dice di mettere il costume, tra poco sarà qui. Le bambine urlano di gioia, corrono a vestirsi, mentre lei sparecchia la tavola. Finisce, si siede, aspetta, aspetta, Bruno ci sta mettendo tanto. Il telefono suona ancora. Maria Domenica si lancia sulla cornetta. Tesoro, dove sei? Dall’altro lato, una voce esitante. Signora siamo i carabinieri. Il cuore di Maria Domenica batte all’impazzata, ascolta, la sua mente registra la parola incidente, non capisce più nulla. Si fionda in ospedale. Dov’è mio marito, come sta? È sotto i ferri. Ma è grave, ce la farà? Le infermiere abbassano gli occhi. Maria Domenica è travolta da una paura cieca. Si rannicchia fuori dalla sala operatoria, gli occhi sbarrati, fissa il vuoto. Minuti e ore si accavallano. Signora, lei crede nei miracoli? Maria Domenica si scuote, davanti a lei c’è un medico. Suo marito è uscito di strada, il guardrail gli ha tranciato una gamba, l’altra è spappolata, stiamo facendo il possibile. Maria Domenica è pietrificata, le parole non escono, le lacrime scorrono. Il medico le consegna una busta, dentro ci sono gli oggetti recuperati dai vestiti del marito. Maria Domenica farfuglia un grazie, la apre, ha il magone. Il piccolo crocifisso che Bruno porta sempre con sé ha le gambe tranciate di netto. Lo stringe forte. Chiude gli occhi, parla al marito. Tesoro mio, ti amerò sempre, nella buona e nella cattiva sorte. Dopo undici ore di intervento, quasi cento sacche di sangue, quattro giorni di coma, quattro anni di operazioni, ricoveri e riabilitazione, Bruno non solo è sopravvissuto, ma si è rimesso in piedi. Oggi cammina, va in palestra, e al mare con le figlie. Ora Maria Domenica può dirlo. Sì, credo nei miracoli.
Lei è Maria Domenica
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