Lei è Maria. Vive a Martina Franca, in Puglia. È il 1992. Ha 16 anni. Maria ha dei terribili dolori alla schiena, da un giorno all’altro i suoi piedi non si muovono. Fanno dei controlli, non trovano la causa. Maria è bloccata, niente più palestra. Di uscire con le amiche neanche a parlarne. Quello che più la distrugge però è dire addio alla scuola. Passa le giornate a letto, immobile. I compagni costruiscono il loro futuro, lei vede i suoi sogni dissolversi. Passa un anno. Le trovano un’ernia al disco e la operano. Maria torna a camminare, le sembra incredibile. Pensa già alla scuola, vuole riprendere da dove ha interrotto. Nel giro di qualche mese è incinta. Maria si sente uno schifo, di nuovo. Va bene, basta studio, non è il suo destino, si sposa e si dedica alla figlia, dopo 2 anni arriva anche un maschietto. Maria fa la commessa e si occupa della famiglia. Prepara il pranzo ai figli, pulisce, riordina, il pomeriggio è dedicato ai compiti. Maria studia con loro. Legge, memorizza, si diverte, ritrova l’entusiasmo, divora libri su libri. È il 2005. Maria ha 30 anni. È di nuovo incinta. Un’amica le parla dei corsi serali, perché non prova? Maria scoppia a ridere. Ma dove vuoi che vada con questo pancione. Però, a pensarci, sarebbe bello. Maria non riesce a scacciare il pensiero. Basta. Chiama la scuola e si iscrive. Stira con il libro appoggiato sull’asse. Con una mano gira il ragù, con l’altra le pagine. La sera frequenta i corsi fino alle 10. È duro, faticoso, ma bellissimo. Maria recupera i 3 anni e si diploma, le insegnati le chiedono cosa vuole fare. Maria non ha dubbi. L’università. Loro le ridono in faccia, ma lei tira dritto. Si iscrive a Scienze dell’educazione. È il 3 luglio del 2018. Maria e la figlia si alzano all’alba, prendono il treno fino all’università di Bari. In bocca al lupo. Si laureano entrambe, lo stesso giorno. Si abbracciano stravolte, felici. Maria ha 43 anni. Sta dando gli esami della magistrale. È orgogliosa di se stessa e dei suoi figli, se non fosse stato per loro, non avrebbe mai ripreso.
Lei è Maria
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