Lei è Loretta. Nasce nel 1995 a Cremona, in Lombardia. Non conosce l’uomo e la donna che l’hanno messa al mondo, ma ha una mamma e un papà che ama più di ogni cosa. Loretta cresce felice, frequenta le Elementari. Gioca con gli amici in cortile, d’improvviso sente delle grida. Un bambino viene spinto a terra, tra risate generali. Loretta è furiosa, va in suo aiuto e caccia i prepotenti a suon di urla. Qualche giorno dopo litiga con una bambina che ruba i giocattoli alle amiche, asciuga le lacrime di un compagno preso di mira. Ogni volta che vede un’ingiustizia, sente prudere le mani. Cresce, si iscrive a Giurisprudenza, vuole avere gli strumenti per dare una bella lezione a chi prevarica i diritti degli altri. Ha 25 anni, sta tornado da una festa, controlla il suo profilo social. Ricorda che i bianchi ti pagano gli studi, e che sei una schiava in un paese che non è tuo. Loretta non riesce a crederci, la sua posta è piena zeppa di quello schifo. Il sangue va alla testa. Chi sei, che cosa vuoi? Piovono insulti razzisti. Il tizio non ha il coraggio di metterci la faccia, si nasconde dietro a un profilo anonimo. Loretta ha le spalle larghe, gli insulti non la toccano neanche di striscio, ma pensa alle persone più fragili. Decide di svergognare quel miserabile, pubblica tutti i suoi insulti, e fa una denuncia alla polizia postale. Riceve tanti messaggi di supporto, il carnefice viene offeso e denigrato in ogni modo. Giustizia è fatta. Loretta dovrebbe essere soddisfatta, eppure qualcosa non torna. Sa di aver fatto la cosa giusta, ma si sente a disagio, come fosse passata dalla parte del torto. È sufficiente puntare il dito, etichettare una persona come razzista, o può fare di più? Oggi Loretta ha 27 anni, si è appena laureata. Vuole specializzarsi in diritto minorile e diventare giudice. Ha capito che per aiutare le vittime, bisogna prima di tutto tendere una mano ai carnefici. Chi delinque non va giustificato, ma è fondamentale ascoltare, parlare, sforzarsi di capire cosa c’è dietro. Per il suo bene, per il bene di tutti.
Lei è Loretta
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