Lei è Lorella. Vive a Roma. Porta la figlia di 6 anni a comprare dei vestiti. Le mette sotto il naso gonne a palloncino, magliette colorate e abiti a fiori. Quale preferisci? La bambina fa una smorfia, corre al reparto maschile e indica dei pantaloni. Questi. Per il compleanno Lorella le regala una bambola, la figlia le stacca la testa. Voglio il trenino elettrico! Lorella non sa se ridere o piangere. Passano gli anni. Le compagne della figlia vivono la prima cotta, la sua Arianna invece è taciturna, non le dice mai niente. Tesoro, c’è un ragazzino che ti piace? A me puoi dirlo. Lei risponde secca. No, sono tutti cretini. Preferisce di gran lunga la compagnia delle femmine. È una sera di aprile. Lorella vede la figlia strana, pensierosa, la porta al ristorante. Cosa succede? Mamma, devo dirti una cosa, mi piacciono le ragazze. La spara così, a bruciapelo, poi scoppia piangere. Lorella è scioccata. Guarda la figlia di 15 anni con gli occhi lucidi e il cuore in mano. Ha davvero paura che lei, sua madre, possa respingerla. La abbraccia. Tesoro, lo sai che io non ho nulla contro i gay. Mamma un conto sono gli altri, un altro sono io. Lorella si sente morire. No, a me basta che tu sia felice. Vorrebbe farle capire, sentire quanto è fiera di lei. È il 2019. Lorella accompagna la figlia al Gay Pride di Barcellona. Sventola un cartello e indossa una maglietta con la scritta Proud Mum, mamma orgogliosa. Al fianco della sua bambina, così forte, coraggiosa, in un giorno importante, si sente la mamma più felice del mondo. Girano mano nella mano, le scambiano per una coppia, Lorella se la ride. Sono io che sembro più giovane o tu più vecchia? Le amiche le chiedono di sua figlia, come sta, perché non ha ancora il fidanzato? Lei risponde serena. Mia figlia è lesbica, e sta benissimo grazie. Arriva il grande giorno, finalmente Arianna entra in casa con una fidanzata. Lorella la accoglie a braccia aperte. Ora vivono tutte e tre sotto lo stesso tetto. Sono una famiglia.
Lei è Lorella
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