Lei è Loredana. Vive a Gongorzola, in provincia di Milano. Ha 31 anni. Si è sposata da poco con Giordano. Sognano una grande famiglia, e cercano subito di avere un figlio. Passa qualche mese. Loredana stringe tra le mani l’ennesimo test negativo. Ha paura, c’è qualcosa che non va. Il marito la accompagna in un centro di fertilità. Test, esami, prelievi, li rivoltano entrambi come un calzino. Arriva il responso. Loredana è un fascio di nervi, il medico la tranquillizza. È vero, c’è qualche problema, ma se si mettono d’impegno e seguono la cura alla lettera, ci sono buone possibilità. Loredana e Giordano tornano a casa pieni di speranze, si concentrano sull’obbiettivo, non pensano ad altro. Passano le settimane. Tornano in ospedale per ripetere gli esami. Il medico legge i risultati, si avvicina a Giordano, gli dà una pacca sulla spalla e gli spiega la situazione a modo suo. Mi dispiace, non avrai un figlio neanche se campi cent’anni. È una fucilata. Loredana si sente morire, eppure dopo quelle parole, la sua mente è più leggera, come se si fosse tolta un peso. Anche Giordano prova la stessa sensazione, frustrazione e ansia sono scomparse, come per incanto. Marito e moglie si stringono l’uno all’altra, si amano. Chiuso un capitolo, se ne apre un altro, la fecondazione assistita è l’unica possibilità. La strada è lunga e complicata. È il 2012. Sono alla fine del percorso, manca l’ultimo esame, quello più invasivo e pericoloso per una eventuale gravidanza nascosta. Per precauzione, i medici consigliano un test di gravidanza. Loredana è a casa, assolve il compitino. Osserva il risultato. Non riesce a credere ai suoi occhi. Ci deve essere un errore. Corre in farmacia, ci riprova, una, due volte. Alla terza prende in mano il telefono. Tesoro, non so come dirtelo, siamo incinti! Oggi Loredana ha 39 anni, è mamma di tre splendidi bambini, portati tutti dalla cicogna.
Lei è Loredana
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