Lei è Lisa. Vive a Manchester, nel Regno Unito. È il 2017. Mamma, ti prego possiamo andare al concerto di Ariana Grande? Lisa guarda le sue figlie, Ashley di 22 anni e Saffie di 8. D’accordo, ma verrò con voi. Le figlie esultano. È fatta. È il 22 maggio, il gran giorno è arrivato, le figlie di Lisa non stanno nella pelle. Salgono in macchina e si dirigono all’Arena. Entrano. È stracolma di ragazzi. Cantano, ballano, sorridono. Si divertono. L’atmosfera è vibrante. Lisa guarda le sue figlie, vederle così felici le scalda il cuore. Lei partecipa a modo suo. Osserva, canticchia qualche frase. Intanto pensa alle incombenze per il giorno dopo. Chissà se l’altro figlio, rimasto a casa, ha già cenato. Passa qualche ora. Il concerto è finito. Lisa prende Saffie per mano, Ashley cammina davanti a loro. Boom! Un rumore assordante. La gente urla, scappa, corre. È il caos. Lisa si ritrova a terra. Prova ad alzarsi. Non ci riesce. Ci riprova. È inchiodata al suolo. Ashley. Dov’è? Era davanti a lei. Spera sia già all’aperto. Si guarda la mano. Non stringe più quella di Saffie. La cerca con lo sguardo. Non la vede. Lisa prega. Piange. Chiude gli occhi. Buio. Lisa si sveglia. È in ospedale. È rimasta in coma per giorni. C’è stato un attentato, qualcuno si è fatto esplodere dopo il concerto. Lei è stata colpita da 127 schegge. È un miracolo che sia viva, ma deve scordarsi di camminare. Rimarrà paralizzata. Lisa chiede delle figlie. Il marito la tranquillizza. Ashley è viva, la stanno curando, ce la farà. E Saffie? Il marito balbetta, non sa come dirglielo. Un uomo ha trovato Saffie, l’ha soccorsa, l’ha coperta con la giacca mentre lei tremava di freddo e cercava la mamma, poi ha perso conoscenza. Lisa non parla. Ingoia le lacrime. Perché non è morta al suo posto? Lisa Roussos esce dall’ospedale. Fa fisioterapia. Sputa sangue per due anni. Suda, combatte, non molla. Si rialza. Organizza una corsa per beneficienza. Lei che non ha mai più camminato oltre mezz’ora. Partecipa. Arriva al traguardo. Ce l’ha fatta. L’ha fatto per Saffie.
Lei è Lisa
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