Lei è Lisa, vive negli Stati Uniti. È sposata, ha una figlia. È mattina, Lisa ritira il giornale fuori dalla porta, incrocia il nuovo vicino di casa. Sono tutti e due in vestaglia. Si guardano, sorridono. Piacere, io sono Peter. Gli incontri si susseguono, sempre cordiali. Passa qualche settimana. Peter è imbronciato. Mi dispiace, è l’ultima volta che ci vediamo, io e la mia famiglia cambiamo città. Lisa ha un groppo in gola, cerca di mascherare la sua delusione con un sorriso. Peter le lascia il numero, si salutano. Un anno scorre in fretta. Il matrimonio di Lisa è naufragato. Si sente a pezzi, è sola. Scorre la rubrica, si fa coraggio, scrive. Ciao Peter, come stai? Non sai quanto mi mancano le nostre chiacchierate. La risposta arriva in fretta. Cara Lisa, non me la passo bene, sto divorziando. Lisa è incredula. Ci facciamo un caffè? Si rivedono. Lisa gli apre il suo cuore, Peter la prende per mano e non la lascia più. Si sposano. È il 2017. Lisa è al lavoro, il marito la chiama. Non trovo le chiavi di casa. Qualche giorno dopo indica il portafogli. Tesoro, come si chiama quello? Sono in macchina, Peter la guarda. Scusa, tu chi sei? Lisa lo porta in ospedale. Suo marito ha l’Alzheimer. Si sente morire. Non è possibile, ha solo cinquant’anni! La malattia peggiora in fretta, Peter cancella dodici anni di matrimonio, Lisa non è più sua moglie, ma un’estranea. E lei si sente persa. È sera. Lisa e Peter guardano la televisione, trasmettono le scene di un matrimonio. Lisa è sommersa dai ricordi, ha il magone. Peter balza in piedi, indica lo schermo. Lo facciamo anche noi? Lisa non capisce. Facciamo, cosa? Peter sorride. Ci sposiamo? Lisa non crede alle sue orecchie. Ma noi siamo già… si blocca. Peter si inginocchia, le prende la mano. Vuoi diventare mia moglie? Lisa non trattiene le lacrime. È il 2020. Lisa indossa l’abito bianco, Peter la guarda. Sei bellissima, ti amo. Lisa lo abbraccia. Sa che il giorno dopo lui avrà dimenticato ogni cosa, ma intanto l’ha scelta, ancora.
Lei è Lisa
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