Lei è Linda. Nasce nel 1993 a Lugo, in Emilia Romagna. È una bambina vivace e un po’ testarda. Gioca in cortile, corre al fiume, in mezzo alla natura si sente viva. Divora i documentari, sogna posti lontani, i suoi occhi sono fissi sull’orizzonte. Cresce, ha 19 anni. Le amiche si iscrivono all’università, progettano un lavoro, una vita stabile. Linda prende i suoi risparmi e compra un biglietto per l’Australia. Non ha uno scopo preciso, vuole vedere, scoprire, imparare. Cammina, fa l’autostop, percorre chilometri in furgone con un ragazzo di Melbourne. Trascorre i quattro mesi più intensi della sua vita. Al momento di tornare a casa si guarda allo specchio, e non si riconosce. Non ha solo percorso tanta strada, ha compiuto un viaggio dentro se stessa, ha guardato in faccia i suoi limiti, ed è cresciuta. È una consapevolezza pazzesca. Linda ne vuole ancora. Vola in Ecuador, divide il pasto con gli indigeni, medita fianco a fianco con gli sciamani. Gira in lungo e in largo il Sudamerica, poi torna in Europa, studia Psicologia a Parigi, l’ultimo anno di università lo passa in Canada, intanto lavora come guida turistica. Dopo anni in giro per il mondo, familiari e amici le chiedono di fermarsi. Basta, ti sei divertita, è tempo di mettere radici. Linda ride. È una questione di libertà, indipendenza, ma non solo. Viaggiare significa rinascere ogni giorno e scoprirsi più consapevoli, misericordiosi, maturi. Ti costringe ad affrontare le tue paure, ti aiuta ad aprire la mente e sviluppare quell’empatia indispensabile per rendere il mondo un posto migliore. Linda prova sulla pelle cosa significa essere grati per un’alba che sorge, per il sorriso di un bambino o un pezzo di pane sotto i denti. Passo dopo passo scopre che la ricchezza più grande è la semplice consapevolezza di essere vivi. Il viaggio è la sua scuola di vita. Oggi Linda ha 29 anni, è una donna che gira il mondo da sola, senza paura o limiti. Ora si trova in Guatemala, ripulisce i fiumi dalla plastica con i bambini del posto, domani non lo sa.
Lei è Linda
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