Lei è Lia. Nasce in Sardegna nel 1944. La famiglia è benestante. Lia ha 5 anni. La madre muore di parto, il padre spedisce i figli dalle zie. Lia passa 3 anni senza vedere i fratelli. Torna a casa appena il padre si risposa. È felice, ma il papà e la nuova mamma non si curano di lei. Lia cresce sola. Ha 15 anni. La spediscono a Torino a lavorare come tata. Lia vede la neve per la prima volta. È spaventata, emozionata, piange. Passano gli anni. Lia conosce un ragazzo, si sposano e nascono due figli. Lia continua a fare la tata, dà ai suoi bambini e a quelli degli altri tutto l’amore che lei non ha ricevuto. Gli insegna a lottare per quello in cui credono. E dà l’esempio. Studia e si diploma alla scuola media. Passano gli anni, i figli crescono, arrivano i nipoti e anche il coronavirus. Lia non vive male la quarantena, le piace stare in casa. È il 17 marzo. Lia sale sulla scala per mettere le tende, cade. Il marito la trova a terra. Chiama Debora, la figlia. Mamma è caduta, non risponde, venite subito. Debora è raggelata. Chiamano i soccorsi, arriva l’ambulanza, Lia viene portata in ospedale. Ha spalla e gomito fratturati, più due costole rotte. Devono operarla. Lia ha 75 anni, è fragile, tutta nervi, la figlia ha paura che non regga l’anestesia, ma lei la stupisce, supera tutto e nel giro di un giorno la dimettono, dovrà tornare a togliere i punti. Passa una settimana. Lia non si sente bene, tossisce, ha la febbre. Il giorno stesso la chiamano dall’ospedale. I punti possono aspettare, deve mettersi in isolamento preventivo, hanno scoperto che la sua compagna di stanza aveva il virus. Lia accenna alla sua tosse, le mandano un’ambulanza e fanno il tampone. È positivo. Non riesce a crederci, ha preso il virus in ospedale, dove avrebbero dovuto curarla. Tempo qualche giorno e anche Luciano, il marito, accusa gli stessi sintomi. Lia chiama i figli, piange, si sente in colpa. Loro la tranquillizzano, ma sono preoccupati. I genitori sono due anziani soli e isolati. Possono solo aspettare e pregare che tutto passi.
Lei è Lia
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