I traguardi delle altre donne che hanno fatto la storia.
Lei è Leila. Nasce nel 1982 a Lewinston, negli Stati Uniti. I genitori sono immigrati indiani, si arrabattano tra mille lavori pur di non farle mancare nulla. Leila cresce in sobborgo povero e grigio. Studia tanto, durante il liceo vince una borsa di studio e vola in un villaggio del Ghana, dove insegna inglese ai bambini. Da un giorno all’altro viene catapultata nella povertà, quella vera, dura, insaziabile. Eppure, ovunque si gira, trova solo sorrisi. Le penetrano dentro, si imprimono nel suo corpo come una cicatrice. Torna a casa, grazie ai suoi voti viene ammessa all’università di Harvard, dopo la laurea trova lavoro in una grossa società. È il 2005, Leila vola in India per dirigere un call center. Attraversa la città in risciò, una baraccopoli di fango sfila davanti ai suoi occhi, subito dopo svettano uffici e palazzi, lussuosi. Il contrasto è così forte da farle girare la testa. La vecchia cicatrice si risveglia, pulsa, brucia come non mai. Leila torna indietro, si fa largo tra la sporcizia, ferma bambini, adulti, vecchi. Voglio aiutarvi, ditemi cosa posso fare. La risposta è secca, diretta, fa male come uno schiaffo. Non vogliamo la tua carità, ma un lavoro. D’improvviso Leila ha le idee chiare. Lascia l’India e atterra in Africa. Fonda una società che offre formazione gratuita alla gente del posto, un lavoro, e anche una scuola. Molti colleghi le danno della matta, lei tira dritto. È il 2019. Leila scopre di avere il cancro. Rinuncia ai viaggi, ma continua a lavorare da casa. Quando perde le prime ciocche di capelli, la butta sul ridere. Dopo una vita a spendere in ceretta, ora risparmio. Intanto le sue società continuano a espandersi, danno lavoro a undicimila persone. Leila vince dei premi, la chiamano imprenditrice dei poveri, ma non le piace. Il vero successo è la capacità di non arrendersi quando le cose vanno male, me l’hanno insegnato tempo fa dei bambini sorridenti. Sono proprio quei sorrisi a darle la forza per continuare a lottare, e anche se il cancro la porta via a soli 37 anni, Leila Janah sa di aver dato inizio a qualcosa di grande.