Lei è Lara. Vive a Genova. Ha 21 anni, si barcamena tra un lavoretto e l’altro, intanto si dedica anima e corpo al pattinaggio a rotelle, sotto gli occhi orgogliosi del padre Elio. Un uomo coraggioso, capace di trasmettere tanta forza con un solo sguardo. È il 2003. Lara si sottopone a degli esami di routine. I medici storcono il naso. Signorina, qualcosa non va, i suoi reni non funzionano come dovrebbero. Lara cade dalle nuvole, è convinta sia tutto un errore, un gigantesco equivoco. I test successivi le sbattono sulla faccia l’amara verità. Ha una malattia autoimmune, non c’è cura, può solo peggiorare. La vita di Lara va in tilt, tutto si fa nero. Cerca un appiglio, due fari luminosi si accendono e illuminano la sua strada. Sono gli occhi del suo papà. Coraggio bambina mia, puoi farcela. Lara si aggrappa a quelle parole, le fa sue, se le tatua sulla pelle. Niente più sport, uscite con gli amici, manda giù persino gli effetti collaterali dei farmaci, il viso gonfio, le vesciche, il corpo che si deforma. Stringe i denti, e poco alla volta i suoi valori si aggiustano. Non è guarita, ma può convivere con la malattia. Passa il tempo. È il 2015. Lara fa degli esami di controllo, nulla di serio, semplice routine. Ma l’espressione sul volto dei medici non le piace per niente. No, vi prego, non ditemelo, non lo voglio sentire. La malattia si è fatta strada in silenzio dentro il suo corpo, i suoi reni non ce la fanno più. Non ha scelta. Si iscrive alla lista trapianti. Se è fortunata, le toccherà un rene nuovo, ma non prima di sette anni. Lara è sgomenta. Non ce l’ha tutto quel tempo! Finisce in dialisi, è disperata, si sente intrappolata dentro un tunnel di cui non vede la fine, brancola nel buio, finché succede qualcosa. La luce, due palle infuocate, luminose. Gli occhi del suo papà. Tesoro mio, a costo di strapparmelo via con le mie stesse mani, tu avrai un rene. Per una volta gli esami non spengono la luce. Si può fare, la compatibilità c’è, ed è molto alta. Lara trema, prega, rinasce, vive e ama con tutta se stessa quell’uomo meraviglioso, un dono dal cielo. Grazie papà.
Lei è Lara
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