Lei è Katharina. Nasce a Zurigo nel 1928. È una bambina vivace, curiosa. Ama le storie, fa di tutto perché i genitori gliene raccontino una al giorno. È il 1952. Katharina ha 24 anni. Si trasferisce a Vienna per studiare all’accademia di Belle arti. Si mantiene facendo piccoli lavoretti, passa il tempo libero a dipingere. Conosce Friedrich, un artista affermato. Diventano amici. Parlano d’arte, si confrontano. Lui la sprona. Se vuoi superare le tue paure, devi dipingerle. Katharina pensa e ripensa. Qual è la sua paura più grande? Restare ferma. Sa che il mondo è pieno di storie che aspettano di essere raccontate. Katharina si siede davanti alla macchina da scrivere. Butta giù quaranta lettere e le invia alle compagnie di navigazione. Chiede un passaggio per l’India su una delle loro imbarcazioni. Tutte rispondono di no. È una donna, cosa si è messa in testa? Lei non si perde d’animo. Continua. Passano giorni, riceve una busta. È un biglietto da Genova a Bombay, solo andata. Katharina è al settimo cielo. Prende una sacca, la riempie. Un vestito bianco per la sera, uno per il giorno, un paio di pantaloni, un elmetto tropicale e un ukulele. Non le serve altro. Arriva a Genova in autostop. Suona e canta in cambio del passaggio. Sbarca in India. Non pianifica niente, si affida al caso. La gente chiacchiera, una donna che viaggia da sola non si è mai vista. Katharina se ne frega, la sua libertà è più importante di tutto. Passano i mesi. I soldi finiscono, Katharina dipinge ritratti, canta ninne nanne, suona l’ukulele per strada. Racimola quel che le serve e riprende a viaggiare. Birmania, Giappone, Stati Uniti. Scrive. Diventa reporter di viaggio. Conosce Freddy, è amore folle. Si sposano. È il 1958. Katharina diventa mamma, la sua vita cambia, deve fermarsi. Non può trascinare la figlia in giro per il mondo. Va in in Svizzera, vede un palazzo antico. È un colpo di fulmine. Scopre che l’edificio sta per essere demolito, Katharina smuove mari e monti. Lo compra. Dopo tanto tempo, finalmente ha un posto che può chiamare casa.
Lei è Katharina
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