Lei è Karina. Ha 5 anni. Vive a Olom, un villaggio sperduto nella Yakutia, la più grande regione della Russia. È il 2015. Karina esce di casa, corre nei campi, salta nell’erba, insegue le lucertole, quando sente un rumore sordo alle sue spalle. La porta di casa. Il suo papà è appena uscito e procede a passo svelto verso la strada che conduce al villaggio. Karina gli corre dietro, saltella, si acquatta tra i cespugli, ride, lo insegue. Il suo papà continua per la sua strada, non si volta, non l’ha vista, accelera il passo, si inoltra nel bosco. Karina corre a perdifiato, si fa largo tra gli alberi e la fitta vegetazione. Papà? Dove sei? Papà! Karina si blocca, è pietrificata. Si guarda intorno, è rimasta sola. Papà! Il silenzio è squarciato dal guaito di Naida, la sua cagnolina, che l’ha rincorsa e acciuffata. Le morde la maglietta, la tira, prova a trascinarla indietro, da dove è venuta. Karina è nel panico, resiste, si divincola, deve trovare il suo papà. Cerca, chiama, gira a vuoto. Sono passate delle ore. Naida non la molla un attimo. Karina è esausta, ha fame, acciuffa una manciata di bacche, la ficca in bocca. È calata la sera, si rannicchia ai piedi di un albero. Ha freddo, abbraccia la sua Naida. Si sentono degli strani rumori, Karina ha paura, trema, stringe forte la sua cagnolina, chiude gli occhi. Quando i rumori si fanno più vicini, Naida si alza sulle zampe, ringhia, abbaia. Karina tiene gli occhi chiusi. Li apre soltanto quando fa giorno. Pensa alla sua mamma, sarà in pensiero, e tanto arrabbiata. Naida la guarda, sembra voglia dirle qualcosa, Si allontana, si gira, la guarda. Karina urla. Non mi lasciare! Dove vai? Torna indietro! Naida si infila nella boscaglia. Karina urla, piange, fa qualche passo, trova una buca, si infila dentro, si addormenta. Un nuovo giorno, un’altra notte. Quante volte? Non se lo ricorda, ha perso la cognizione del tempo. Si sveglia di colpo. Karina! Qualcuno la sta chiamando. Ha paura. Chiude gli occhi, si rintana. Sente un muso, un naso, una lingua. Naida! Le sta leccando tutta la faccia. La sua cagnolina è tornata, e ha portato i soccorritori.
Lei é Karina
Altre storie simili:

Perdonami figlio mio, quando non ci sarò più prenditi cura degli amici, saranno loro a darti forza
Lei è Alessandra Tocco, 36 anni, di Civitella Casanova, in Abruzzo. Ha scoperto di avere un cancro, da quel momento ha iniziato a scrivere un diario sui social per Marco,

Lui è Nico Acampora
“Il signore abbracciato a me è venuto a pranzo da PizzAut, l’ho subito notato per i suoi tatuaggi e il suo sorriso accogliente. Il signore abbracciato a me fa di

Azzannato da un’orsa in montagna, credevo di morire, il mio cane mi ha salvato
Biondo ringhiava e abbaiava, ha bloccato l’animale e ha permesso ad Antonio di fuggire.