Lei è Judit. Nasce nel 1976 a Budapest, in Ungheria. Ha due sorelle maggiori, entrambe passano pomeriggi interi a giocare a scacchi. Judit osserva incantata. Fatemi provare, vi prego! Ha 5 anni. Si siede davanti a una scacchiera, mamma e papà spiegano, Judit impara in fretta, ci prende gusto, non vuole più smettere. Viene accontentata. Niente scuola, studierai a casa come le tue sorelle e ti concentrerai sugli scacchi. Ha 9 anni. Partecipa al suo primo torneo, è l’unica bambina, sono tutti maschi. Judit non si fa intimorire e vince alla grande. Ritira il trofeo, è pronta a gustarsi gli applausi. Riceve occhiatacce. Questo non è posto per una femmina, sei stata solo fortunata, non montarti la testa. Judit piange, si rifugia tra le braccia dei genitori. Tesoro, ricordati che non hai niente in meno di un maschio, se ti impegni puoi raggiungere qualsiasi risultato. Judit si stampa quelle parole sulla fronte. Studia senza sosta, si fa strada nei tornei più prestigiosi. I colleghi le riservano risatine, battutacce, a volte si rifiutano di stringerle la mano. Qualcuno arriva a prendere a testate la scacchiera. Non può accettare di aver perso contro una ragazzetta con la coda di cavallo. Judit ingoia lacrime e umiliazioni. Più la sbeffeggiano, più vince. Ha 15 anni. Judit Polgar conquista il titolo di Gran maestro. È la scacchista professionista più giovane di tutti i tempi. Stritola gli avversari con i suoi occhi di ghiaccio, li molla solo quando fa scacco matto. Gli uomini non ridono più, si fanno il segno della croce prima di ogni incontro. È il 2002. Judit affronta il campione dei campioni, il russo Garry Kasparov. Lo sbaraglia in quarantadue mosse, sotto gli occhi attoniti del mondo intero. Si alza in piedi, chiude gli occhi, e sono applausi a non finire. Oggi Judit ha 46 anni, è sposata, ha due figli, insegna scacchi nelle scuole. Hanno girato una serie televisiva ispirata alla sua vita. Le persone la fermano per strada. Sei tu la vera regina degli scacchi? Judit sorride. Sono una donna che non voleva saperne di piegare la testa.
Lei è Judit
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