Lei è Jessica. Vive a Milwaukee, negli Stati Uniti. Il papà non esiste, non lo conosce. Ha solo la mamma, che fa cose, vede gente, tira a campare. Jessica ha 12 anni. Rientra da scuola. Al posto della madre, trova uno sconosciuto. Si chiama Ron, è un assistente sociale. La donna che l’ha messa al mondo pare abbia gettato la spugna. Non ho più voglia di occuparmi di mia figlia, pensateci voi. Jessica trattiene le lacrime mentre sale in macchina diretta verso un orfanotrofio. Finalmente non è sola, ci sono tanti altri bambini nella sua stessa condizione. Il problema è che non fai in tempo a farti degli amici che il giorno dopo salutano ed escono al braccio dei nuovi genitori. Le visite degli adulti si susseguono. Jessica aspetta il suo turno, a lungo, per anni, con il cuore gonfio e le lacrime sulle guance. Intanto dentro di lei si apre una voragine, la chiude a fatica con una materia impastata di rabbia, orgoglio e un po’ di sana faccia tosta. Non ha bisogno di una famiglia, può farcela da sola. Resta in orfanotrofio fino alla maggiore età, poi si iscrive all’università. Vive nel campus, si fa degli amici, va avanti per la sua strada. Durante le feste, tutti tornano dalle famiglie. Jessica li guarda dalla finestra, muore dentro, ma non versa una lacrima. Festeggia il Natale da sola, davanti a un minuscolo albero comprato alle bancarelle. Passano gli anni, Jessica cresce, conosce un uomo, lo sposa, mette al mondo due figli, la sua luce, il suo riscatto. Si occupa di loro sempre, anche quando il matrimonio naufraga. È il 2015. Jessica passeggia, si ritrova per caso davanti al muro grigio dell’orfanotrofio. La voragine si riapre. Jessica fugge, cerca conforto tra le braccia dei figli, ma il vuoto dentro la risucchia. L’istinto è quello di fuggire. Non può, non deve cedere. Si arma di coraggio e prova a guardare dentro di lei, come non ha mai fatto. Ci trova una bambina sola e spaesata, la prende tra le braccia, la culla, la avvolge. Sei stata brava piccolini, ora lascia fare a me. Oggi Jessica ha 47 anni. È tornata nel suo orfanotrofio e ha adottato sei bambini. Festeggiano il Natale tutti insieme, sotto un grande albero.
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