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Lei è Glory

Glory e sua figlia

CATEGORIA

  • Genitori, Matrimonio, Pandemia/Covid, Storie

PUBBLICATO IL

  • 16 Giugno 2020

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Lei è Glory. Ha 20 anni. Vive in Nigeria. È una ragazza determinata. Guarda al futuro, sogna una vita migliore. È il 2011. Glory lascia la sua terra, la sua famiglia, la sua vita. Arriva in Italia, si stabilisce a Treviso. Conosce Samuele. Si innamorano. Si sposano. Glory resta incinta. Non riesce a crederci, ha tutto quello che sognava. La gravidanza si chiude nel peggiore dei modi. Aborto spontaneo. Le crolla il mondo addosso. Ma è forte, va avanti. È il dicembre del 2018. Glory è di nuovo incinta. Ha un’altra possibilità. Lei e Samuele sono al settimo cielo. Ma di colpo non sta bene, va in ospedale, fa degli esami. Una mazzata. Ha un tumore al seno. La mettono davanti a una situazione atroce. Se si cura, ha buone possibilità di salvare se stessa, ma rischia di uccidere la bambina che porta in grembo. Se non si cura, la bambina nascerà, ma lei molto probabilmente morirà. È davanti a un bivio. Deve prendere una decisione. Glory la comunica al marito. Niente cure aggressive, prenderà solo dei farmaci per limitare gli effetti, non per contrastare il male. Glory vuole solo una cosa, guardare negli occhi sua figlia, stringerla tra le braccia. Samuele ha paura. Le dice che è matta, la sostiene, la ama. La gravidanza va avanti, la pancia cresce, Glory è felice. Le sue condizioni peggiorano, mentre lei dice a tutti che sta bene. Sorride. Si accarezza la pancia. Sussurra alla bambina di non preoccuparsi, la sua mamma la proteggerà. È il maggio del 2019. Nasce Greta. È una bambina bella, sana. Glory la stringe tra le braccia La guarda. La culla. Le canta la ninna nanna. Le fa sentire quanto le vuole bene. Le parla. Le trasmette orgoglio, dolcezza, paura, speranza. La sua voce è rotta dal pianto. La accarezza. Le dice che lei è tutto per la sua mamma. Il tumore intanto si è esteso. Lei combatte, ce la mette tutta. È il 18 agosto. Glory Obibo muore. Aveva 29 anni.

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