Lei è Giulia. Vive a Torino. Ha 30 anni, studia medicina. È il 2017. Resta incinta. La prima gravidanza, un sogno che si avvera. Giulia non vede l’ora di stringere tra le sue braccia la bambina che porta in grembo. Le darà tanti baci, la riempirà di coccole. Si chiamerà Iris. Passano i mesi. Qualcosa non va per il verso giusto, la piccola nasce prematura, e muore. Giulia si ritrova in una camera d’ospedale di colpo fredda e buia, silenziosa, vuota. Dalle stanze accanto arriva il pianto dei neonati. Le sembra di impazzire. Torna a casa. Familiari, marito, non sopporta nessuno, si sente vuota. L’università le offre la possibilità di trasferirsi un anno a Napoli per la specializzazione. Napoli? Giulia pensa a tutte le cose brutte su quella città, ma ha bisogno di cambiare aria. Parte. Arriva in albergo, la stanza prenotata non è più disponibile, il proprietario la porta sul retro, un uomo in motorino la invita a salire. Giulia si ritrova in scooter con un estraneo. Adesso mi rapiscono! Arriva sana e salva in un altro hotel. Sistema i bagagli. Esce. Cammina per i vicoli, il rumore dei clacson è assordante, le vecchiette le parlano in dialetto, due uomini in motorino trasportano un enorme albero di Natale. L’odore del mare, il profumo del cibo, Giulia respira, si guarda intorno, è pieno di vita. Una scarica di energia le attraversa il corpo, le gambe vanno da sole. Il Vomero, Capodimonte, via Toledo, sale fino a Castel dell’Ovo, il panorama le toglie il fiato. Dopo tanto tempo si sente viva, ha voglia di piangere, ridere, urlare. Apre la bocca, butta fuori rabbia, dolore, delusione. Davanti allo spettacolo del Vesuvio al tramonto, finalmente si sente serena. Iris, tesoro mio, la tua mamma non ti dimenticherà mai. Un anno passa in fretta, e Giulia lascia Napoli in lacrime. È il 2020. Giulia è incinta, la bambina nascerà a dicembre. A volte ha così paura che vorrebbe scappare, allora chiude gli occhi, ripercorre con la mente i vicoli di Napoli e ritrova la pace. Quella città le ha ridato la gioia di vivere. Le ha salvato la vita.
Lei è Giulia

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