Lei è Giorgia. Vive a Milano. È una ragazza sveglia, solare e determinata. Grinta e disciplina scorrono nelle sue vene. Giorgia segue le lezioni di Scienze Politiche, poi corre al lavoro, non sta ferma un secondo. Ha 20 anni. Sente un fastidio alla mascella, vicino all’orecchio. Lo ignora, sarà il dente del giudizio. Si dedica anima e corpo ai suoi impegni, ma il dolore non la lascia in pace. Giorgia si arma di pazienza. Tra mille risonanze, esami, fisioterapia e piccoli interventi, trova il tempo per studiare e lavorare. Il dolore non passa, cresce con lei. Giorgia è esausta. Le fa così tanto male la mascella che a malapena riesce a mangiare e a parlare. Perde peso, gli altri se ne accorgono. Sei anoressica? Trattiene le lacrime, non conosce il nome di quel maledetto dolore, e questo la uccide. Trova la forza di andare avanti, si rimette sui libri, studia, si laurea, è al settimo cielo. Respira, guarda i suoi coetanei, anche lei vorrebbe una vita più leggera. Qualcosa si spezza dentro, la depressione la branca. Giorgia si chiude in sé stessa, la notte si confida con il cuscino. È il 2020. Si sottopone all’ennesima risonanza. Il medico parla, spiega, Giorgia si sente in una bolla, non capisce niente. Ascolta fino in fondo, fa un grande respiro, sorride. Ha attraversato l’inferno, si sente più leggera, liberata. Finalmente ha un perché. Il suo maledetto dolore è un tumore raro. Giorgia scoppia a piangere, urla il suo rancore mentre si sente rinascere. Lascia la magistrale, inizia la radioterapia in piena pandemia. Fa tanto male, stringe i denti, trova una forza inaspettata, ha grinta da vendere. Il tumore si ferma, mentre lei va avanti, come ha sempre fatto. Oggi Giorgia ha 26 anni, tra qualche mese finisce la Magistrale, sogna di iscriversi a Filosofia, per inseguire una sua grande passione. La strada è lunga, ma non ha paura. Quando si guarda allo specchio vede una leonessa che non si è mai arresa.
Lei è Giorgia
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