Lei è Freya. Nasce a Parigi nel 1893. I genitori sono artisti inglesi, Freya cresce viaggiando, ascoltando i racconti, riempiendosi gli occhi di meraviglia. Ha 3 anni. Scappa di casa perché vuole imbarcarsi su una nave. Il postino la riacciuffa e la riporta indietro. Ci riprova qualche tempo dopo, per andare a caccia di sirene. Poi vuole inseguire Alì Babà. La famiglia si trasferisce ad Asolo, in Veneto, in una comunità di artisti. Freya osserva, ascolta, prende nota di ogni cosa, riempie pile di quaderni. Studia il francese, il latino, l’italiano, il tedesco. Legge le Mille e una notte, si innamora del Medio Oriente. Scoppia la Prima Guerra Mondiale. Freya diventa crocerossina, si sporca le mani, sta in mezzo alla morte. Sente ancora più forte il richiamo della vita. Si laurea in lingue orientali, sposa un affascinante omosessuale. Divorzia. Parte per il Medio Oriente. Si sente viva mentre osserva il tramonto nel deserto. Scrive un diario. La notte è come la coda di un pavone che riempie il cielo. Libano, Siria, Yemen, Iran, Iraq, Arabia. Conosce emiri e califfi, re e capi tribù. Sa che per conoscere i luoghi bisogna parlare con la gente. Ogni tanto si ritrova a dormire in un harem. Non si ferma mai, appena può parte per una nuova meta. È la Seconda Guerra Mondiale. Churchill la vuole come agente britannico in Medio Oriente. Freya accetta, ma a un patto. Le forze inglesi non dovranno bombardare Asolo, il suo paese. Parte per lo Yemen. Deve convincere l’Imam a non farsi sedurre dagli inviati dell’Asse. Vola in Egitto. Deve creare una rete di propaganda filo britannica. Si chiama Fratellanza. Freya è una dei suoi tremila agenti. La guerra finisce. Freya fa le valigie. Scrive, pubblica un libro dopo l’altro. Gli anni passano fra un viaggio e l’altro. Torna ad Asolo. L’età le impedisce di continuare con quella vita. Ma Freya non riesce a stare ferma. Ha 84 anni. Ridiscende il corso dell’Eufrate su una zattera. Scala le pendici dell’Himalaya su un pony. Quando spegne novanta candeline, percorre il deserto di Aleppo. Dice che una vita trascorsa immobili, è una vita sprecata.
Lei è Freya
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