Lei è Federica. Nasce a Bari nel 1995. I genitori sono gestori di luna park, possiedono da generazioni una giostra itinerante che spostano da una festa all’altra, anche fuori dall’Italia. Federica vive in un’enorme roulotte, viaggia in continuazione e cambia spesso scuola. I compagni la prendono in giro, la chiamano zingara. Ma voi i bagni ce li avete? Federica accusa il colpo. Finita le lezioni torna a casa, fa i compiti, e raggiunge gli altri bambini della carovana. Insieme aspettano la sera. Le luci del luna park si accendono. Inizia la magia. Federica sgattaiola dentro, si mischia alla folla, fa il giro delle giostre, montagne russe, ruote panoramiche, c’è di tutto e di più. Federica si guarda intorno, ama quell’atmosfera chiassosa. Ha 13 anni. I genitori la portano nello spiazzo dove stanno montando le giostre, le mostrano la cabina di regia, il padre le spiega a cosa servono leve e pulsanti, è un lavoro di grande responsabilità, un giorno toccherà a lei. Federica non sta più nella pelle. Ha 17 anni. È arrivato il suo turno. Sale in postazione. Inizia la festa. C’è tantissima gente, tutti la chiamano, le fanno domande. La pressione è troppa, Federica va nel panico, scoppia a piangere. Interviene il padre. Ci vorrà del tempo, ma imparerai a gestire ogni situazione. Federica ama il suo lavoro, la sua famiglia allargata composta da tutte le famiglie itineranti, ma fuori è diverso. I pregiudizi la perseguitano. Zingari, vagabondi, lazzaroni. Federica ne sente di ogni, ma non ci sta. Vuole dimostrare di che pasta è fatta. Si iscrive all’università, studia Filosofia, e lavora sulle giostre. Estate, inverno, non ci sono vacanze. È dura, ma l’allegria che la circonda la ripaga di tutto. È il marzo del 2020. Feste, sagre ed eventi vengono annullati a data da destinarsi. 5 mila famiglie si ritrovano con il culo per terra. Federica è disperata, non sa come, né quando potrà tornare a lavorare. Spera che qualcuno li aiuti. Darebbe tutto quello che ha per rivedere i volti sorridenti di grandi e piccini.
Lei è Federica
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