Lei è Eugenia. Vive in un piccolo paese in provincia di Bari. Ha 18 anni. Stringe tra le mani il diploma. Mamma, papà, io parto. In men che non si dica è a Rimini, condivide una casa con altre ragazze e si mantiene da sola. Durante l’inverno si sposta in Piemonte, lavora negli hotel, appena arriva l’estate torna in Emilia Romagna. È una vita frenetica, con poche certezze, ma si sente libera e padrona del suo destino. Passano gli anni. Le amiche si sposano, fanno dei figli che la chiamano zia. E tu? Quando ti decidi a mettere la testa a posto? È il 2013. Eugenia ha 31 anni. Va a ballare in discoteca, incontra un ragazzo, passano la serata insieme, si rivedono, ma lui nasconde qualcosa. Ha già una fidanzata. Eugenia lo manda a quel paese. Passano le settimane. Le mestruazioni sono in ritardo. Fa un test. È positivo. Prenota le analisi del sangue, il medico le va incontro raggiante. Signora, lei è incinta. Eugenia non riesce a crederci. Incinta? Mi sta dicendo che devo rinunciare alla mia indipendenza e crescere un bambino da sola? Si sente morire. Condivide i suoi dubbi con il diretto interessato. Che facciamo? Lui è categorico. No! Non voglio figli. Eugenia chiama la clinica, prenota l’aborto e riprende la sua routine. La notte resta sveglia a fissare il soffitto. Passano tre settimane. Prende il telefono. Cancellate tutto, ho cambiato idea, io diventerò mamma! Non riesce a crederci di averlo fatto, ha paura, tanta. Per correttezza comunica la sua scelta a quello che sarebbe il padre, il quale le fa ciao ciao con la manina. Da qui in avanti sono problemi tuoi. Eugenia affronta la gravidanza da sola. Nove mesi dopo è in ospedale. Le mettono tra le braccia la sua bambina. La guarda, la annusa, la respira. Chiude gli occhi. È sua figlia. Tutto il resto non conta. Oggi Eugenia ha 37 anni, ha cresciuto Dyana con le sue forze, e la piccola porta il suo cognome. A volte ha paura di non essere abbastanza. Allora la sua bambina la abbraccia e la ricopre di tanti piccoli baci. Mamma, non devi essere triste, tu hai me, non sei sola.
Lei è Eugenia
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