Lei è Elena

Lei è Elena. Vive a Genova, in Liguria. Trascorre i pomeriggi con nonno Livio, vanno nell’orto, passeggiano nei prati. Il nonno è un tipo burbero, parla poco, Elena lo adora. È un amico e un confidente. Quando si sente triste, le basta guardare quel volto pieno di rughe per ritrovare il buon umore. Elena cresce, ha 18 anni, si prepara per gli esami di maturità. Perde tanti capelli, pensa allo stress, ma quando fa la doccia, si ritrova in mano un’intera ciocca. Che cosa sta succedendo? La risposta è un pugno nello stomaco. Alopecia. Nel giro di poco perde quasi tutti i peli che ha sul corpo. Elena va davanti allo specchio, urla disperata. Si rintana in casa, non vuole vedere nessuno. Nonno Livio spalanca la porta e la tira giù dal letto. Facciamo due passi. Visitano l’orto, guardano il cielo seduti fianco a fianco. Elena sente le lacrime scendere. Nonnino, sono così brutta, ho paura. Livio le dà una pacca sulla spalla. Coraggio, che la vita è bella. Elena prova un moto di rabbia. Ha bisogno di conforto, compassione, non di quella roba lì. Si sente incompresa e umiliata. Nei giorni successivi accompagna il nonno in farmacia, mangiano insieme, guardano i documentari. Ogni tanto Elena piange. Il nonno è secco, diretto. Basta lacrime, ci sono tante cose per cui sorridere. Si arrabbia quando vede che si rasa i capelli. Che ti importa se crescono a macchie, la vita è bella lo stesso! Elena prova tanto fastidio. Quelle parole sono brutali, ingiuste, eppure sono l’unica cosa che la spinge ad alzarsi dal letto. Vuole sentirle ancora. Ne ha un bisogno disperato. È il 2022. Nonno Livio ha 89 anni, non si sente bene, si spegne all’improvviso. Elena è distrutta. Ripiomba nel baratro, non ha più nulla a cui aggrapparsi, solo una voce secca e un po’ burbera che rimbomba nel cuore. Oggi Elena ha 30 anni, fa la psicologa, continua a rasarsi i capelli, ci sono giorni in cui non riesce a guardarsi allo specchio. Ma quando chiude gli occhi, rivede il volto del nonno, e non ha più alcun dubbio. La vita è bella.