Lei è Diane

Lei è Diane. Nasce nel 1955 in Arizona. I genitori sono rigidi. In casa vigono regole ferree. Diane ha 14 anni. Ne ha abbastanza, inizia a fare di testa sua. Esce con Steve, il vicino di casa, un ragazzo della sua età. Diane ha 18 anni. Lei e Steve si sposano. I genitori non approvano. I due litigano. Lei vuole diventare madre, fare tanti figli. Lui vuole divertirsi. Diane è incinta. Nasce Christie. Il matrimonio prosegue sulle montagne russe. Lei è di nuovo incinta. Nasce Cheryl. È il 1975. Steve ne ha abbastanza di figli. Per non correre rischi fa una vasectomia. Lui e Diane cambiano città. Diane è di nuovo incinta. Questa volta il figlio non è suo. Nasce Danny. È il 1979. Steve lo riconosce, poi molla la moglie. Diane passa da un amante all’altro. Dei figli non se ne occupa. I bambini vanno in giro sporchi e trasandati. Tocca a Christie, la grande, prendersi cura dei piccoli. Christie ha 6 anni. Diane pensa a far due soldi facendo la madre surrogata. Non supera i test psicologici. Trova lavoro in un ufficio postale. Conosce un collega. Lui è Nick. È sposato. Finiscono a letto. Per lui sarebbe finita lì. Per Diane no. Lei vuole di più. Vuole che lasci la moglie. Lui la tiene a distanza. Lei gli sta addosso. Lui le dice chiaro che non ha intenzione di fare da padre ai suoi figli. Fine della storia. È il 19 maggio del 1983. Diane carica i figli in macchina. Li porta in un posto isolato. Si ferma. Scende. Apre il baule. Prende il fucile. Spara a tutti e tre. Poi si ferisce di striscio al braccio. Risale in macchina, guida verso l’ospedale. Cheryl è morta. Christie è Danny sono in fin di vita. Diane dice che sono stati aggrediti da uno sconosciuto con la barba. Il suo racconto fa acqua. Non ha alcuna preoccupazione per i figli. Ha un solo pensiero. Tornare da Nick. Ora che non ha più il fardello, lui l’accoglierà a braccia aperte. Christie non muore. Christie parla. Racconta quello che è successo. É il 1984. Diane Downs viene condannata all’ergastolo.