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Lei è Deborah

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CATEGORIA

  • Bambini/Figli, Genitori, Lavoro, Storie

PUBBLICATO IL

  • 9 Giugno 2022

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Lei è Deborah. Ha 27 anni, vive in Sicilia. È il primo giorno di lavoro in una pasticceria. Ha poca esperienza, è agitata. Deborah varca la soglia, Maria Pia e Luigi, i proprietari, la accolgono con un sorriso e un dono. Deborah fissa il grembiule con il suo nome ricamato a mano, cerca di trattenere le lacrime. Si mette subito all’opera. Luigi impasta, Deborah è ipnotizzata da quei movimenti semplici che nascondono grande cura. Il negozio è sempre pieno, nei momenti di calma, Maria Pia prepara un tè. Deborah beve, racconta dei figli, dei sogni, delle difficoltà. Maria Pia offre completa attenzione, condita con un buon dolce. Deborah torna a casa stanca, ma soddisfatta. Giorno dopo giorno impara i segreti del mestiere. I dolci sono più buoni se creati con passione, i sacrifici meno pesanti se fatti con il sorriso. I proprietari sono i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene, lavorano sodo senza lamentarsi. Deborah si sente più di una dipendente, ma parte integrante di una famiglia. La sprona a fare sempre meglio. Gli anni volano in un baleno. Deborah sposa il suo compagno. Luigi e Maria Pia non possono lasciare il negozio. Deborah pronuncia il fatidico sì, e mentre gli invitati vanno al banchetto lei si rimbocca l’abito e fa una capatina dai suoi amati datori di lavoro per un abbraccio condito di lacrime e pasticcini. È il 2021. Il marito di Deborah trova un impiego a Novara. La famiglia lo raggiungerà quando si sarà sistemato. Deborah sa che è la cosa giusta, ma è disperata. Maria Pia raccoglie le sue lacrime in un cappuccino. Ricordati che nella vita nessuna esperienza è sprecata, se semini con pazienza, avrai un buon raccolto. Il tempo fugge, mancano due mesi alla partenza. Il cuore di Deborah piange, ma le sue valigie sono cariche di conoscenza e altruismo. Tra quelle mura ha imparato cosa significa fare del bene senza volere nulla in cambio, l’importanza di dare tutto anche nelle cose più umili, perché è questo che rende grandi le persone. Che il lavoro, fatto in un certo modo, nobilita l’uomo. Ora non sa cosa la aspetta, ma quando vede i suoi figli giocare alla pasticceria, sorride e sente che è sulla strada giusta.

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