Lei è Debora. Vive a Montesarchio, in Campania. Ha 19 anni, conosce un ragazzo su Facebook, il suo nome è Emanuele. Si scrivono, dopo qualche giorno si incontrano. Debora non vuole nulla di serio, ma davanti a quegli occhi da cerbiatto, si scioglie. Stanno tutto il pomeriggio appiccicati. Una volta a casa, Debora fissa il telefono, sospira, si morde le unghie, parte uno squillo e sono di nuovo l’uno nelle braccia dell’altra. Si amano, litigano, si lasciano e si ritrovano. Dopo tre anni, Emanuele la presenta in giro come la sua fidanzata. Debora non si fida, è apprensiva, insicura, ed Emanuele scappa di nuovo. Debora piange, la testa contro il muro, le unghie nelle guance. Passano i mesi, è un giugno caldissimo, Debora prepara le valigie, sta per uscire, un messaggio le fa tremare le gambe. Emanuele ha fatto un incidente, è in coma. Debora corre in ospedale, si fa largo tra i parenti, sa di essere un’estranea, ma il suo posto è lì, accanto a lui. Ogni giorno porta il suo cuore in quella sala asettica, prega, invoca, finché i medici le danno il permesso di vederlo. Emanuele sembra tornato bambino. Debora gli asciuga il sudore dalla fronte, stringe la sua mano per fermare il tremore che sente dentro. Le settimane scorrono grigie, fino a quando, all’improvviso, Emanuele riapre gli occhi. Debora sussulta, lui mette a fuoco, la riconosce, urla. Vattene, ti odio, non voglio vederti mai più! Debora boccheggia, annaspa, va in mille pezzi. Ha fatto tutto quello che poteva, lui è vivo, solo questo conta. Addio amore mio, addio. Passano due mesi. Squilla il telefono. Debora non riesce a credere ai suoi occhi. Emanuele chiede scusa. Non so cosa mi è preso, voglio dirti soltanto che mentre dormivo vedevo il tuo viso, sentivo la tua voce, sei stata tu, tu mi hai riportato qui, vieni amore mio, ho bisogno di te, vieni. Debora corre a perdifiato, la sua anima si disfa, e si ricompone tra le sue braccia. Sono passati tre anni, Debora ed Emanuele vanno avanti mano nella mano, urlandosi contro, ridendo per nulla, guardando il mare, sognando grandi cose. Insieme.
Lei è Debora
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