Lei è Daniela. Nasce a Reggio Emilia nel 1994. I genitori sono arrivati qualche anno prima dall’Africa. Dicono che lo hanno fatto per lei, per farla crescere in un ambiente ricco di opportunità. Daniela cresce, capisce. Mamma e papà sono dei gran lavoratori, fanno dei sacrifici enormi, si privano di tutto pur di non farle mancare niente. Ha 12 anni. La professoressa di Italiano assegna la traccia del tema in classe. Cosa ti piacerebbe fare da grande. Daniela chiude gli occhi, le parole scorrono a fiumi. Da grande farò l’avvocata e difenderò tutte le persone che me lo chiedono! Si immagina già la scena. Lei che entra in tribunale a passo svelto, tacchi alti, valigetta tra le mani…Ehi scimmia voltati! Il ritorno alla realtà è brusco, le compagne sedute dietro le tirano i capelli, sghignazzano. Ma se ti lavi rimani nera o diventi bianca? Daniela ingoia le lacrime, si morde la lingua, sfodera uno dei suoi sorrisi migliori. Intanto maledice quel dannato colore della sua pelle. Perché è nata nera? Perché deve per forza essere diversa dalle compagne? Il tempo passa. Inizia il liceo, la musica non cambia. Ma al tuo paese esiste la televisione? È vero che non avete i letti e dormite sugli alberi? Daniela respira, si rifugia nell’ironia, la sua unica arma. Una cosa è certa, non la vedranno mai piangere. Piuttosto, meglio morire. Torna a casa, la sua cuccia. Si rifugia tra le braccia della sua mamma. Non le racconta tutto, non vuole farla soffrire. Si lascia abbracciare. Chiude gli occhi. Ascolta. Tesoro mio, qualsiasi cosa ti dicano, non dargli peso, tu sei bellissima, non hai niente che non vada, tira dritto per la tua strada, non permettere mai a nessuno di farti sentire in colpa. Non è colpa tua! Daniela ha ben chiara la sua strada. Prende il diploma, si iscrive all’università, colleziona un trenta dietro l’altro e si laurea a pieni voti in Giurisprudenza. È la prima avvocata nera della sua città, Reggio Emilia. Ce l’ha fatta, ne è valsa la pena. Ora potrà stare al fianco di chi ha bisogno di qualcuno che lo difenda.
Lei è Daniela
Altre storie simili:

Posso perdonare un figlio che ha provato a uccidermi? Come faccio?
Le ha messo del veleno nella pasta, il suo compagno è morto, lei è viva per miracolo.

Ha la stessa malattia del padre, la sua mamma gli dona un rene e lo salva
Saverio ha 32 anni, rischiava la dialisi. Oggi gioca a calcio, è sposato, ha una figlia.

Lei è Karen
Lei è Karen. Nasce in Danimarca nel 1885. Cresce tra agi e lussi, è la cocca di papà. Insieme inventano storie, si perdono nella natura, sognano. Ma ogni tanto lo