Lei è Damiana Barsotti. Ha 48 anni, è un’infermiera di Lucca. Lavora nel reparto malattie infettive dell’ospedale, vive con il marito Gabriele e i tre figli in una corte composta da una decina di case a Massa Macinata, frazione di Capannori.
Come tutti gli infermieri, i medici e gli operatori sanitari, Damiana sta passando settimane molto dure. “Sono momenti durissimi, mi capita di piangere andando a vestirmi in reparto o di piangere uscendo a fine turno, non mi era mai capitato di stare in mezzo a un dolore così diffuso, a una malattia così imprevedibile”.
Poi, a fine turno, stremata torna a casa e trova un biglietto nella cassetta della posta.
“Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini, grazie”. Messaggio anonimo scritto al computer. Una pugnalata alla schiena.
Damiana si è sentita tradita. Ma non è andata a cuccia con la coda tra le gambe. Ha chiamato i carabinieri.
Lei è Damiana Barsotti
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