Lei è Dalila. Vive in provincia di Napoli, lavora come segretaria. È il 2018. Dalila si sveglia con un bozzo sul collo, non riesce a deglutire, ha il respiro affannoso. Fa dei controlli. Scopre che ha un tumore, ed è pure grave. Dalila non spiccica una parola. Prende il referto, sale in macchina, stringe il volante con tutte le sue forze, piange. È incavolata nera. Inizia la trafila di esami. I medici parlano di chemio, Dalila ha voglia di spaccare tutto. È il 12 maggio. Squilla il telefono. C’è una buona notizia, può iniziare subito la terapia. Dalila non crede alle sue orecchie. Proprio oggi che compio trent’anni? Prepara la borsa, è furiosa, delusa, amareggiata. Perché sta succedendo a lei? Entra in ospedale, guarda tutti in cagnesco. Ce l’ha con il medico che le fa il prelievo, con l’infermiera che la incoraggia. Sta perdendo il controllo della sua vita, non può sopportarlo. Afferra il rasoio, taglia tutto, infila un cappello. Non lo toglie mai, evita con cura di guardarsi allo specchio. Inizia la chemio. Il dolore è da pazzi. Dalila sente il corpo sgretolarsi. Davanti a lei c’è una montagna gigante, insormontabile. Abbassa le braccia, non può farcela. Le forze la abbandonano, la rabbia resta. Dalila ci ficca dentro le mani. Scopre che non ce l’ha affatto con il mondo, ma solo con se stessa. Che diavolo sta combinando? Urla, si trascina davanti allo specchio, leva quel maledetto cappello. Si guarda. Nuda e cruda. Gli occhi che la fissano non sono quelli di una donna sconfitta, bruciano di vita. E senza capelli è pure carina. Dalila scoppia a ridere. Torna davanti a quella montagna, ci conficca le unghie, e sale. Ogni goccia di chemio è un passo in più verso la vetta. Un altro, ancora e ancora. È in cima. Il sole è caldo, bellissimo, struggente. Se lo gode. Poi scende, corre all’impazzata. È viva, diavolo se è viva! Oggi Dalila sta per lasciarsi quella montagna alle spalle per sempre. Intanto vive. Assapora l’attimo, ogni cosa ha un gusto nuovo. La rabbia è sparita. Il suo cuore è colmo di amore e gratitudine. È tutto bello. La vita è bella.
Lei è Dalila
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