Lei è Clementina. Nasce in provincia di Avellino nel 1995. Sta giocando sul tappeto, la madre passa l’aspirapolvere, la nonna lava i piatti, in casa c’è un gran casino. Clementina non fa una piega. Il nonno la osserva. Qualcosa non va. Consiglia di fare un controllo. Ha ragione. Clementina è sorda. I medici dicono che sarà dura, la aspetta una vita da disabile. La madre non è d’accordo. Farà di tutto perché la figlia diventi forte e sicura di sé. Organizza i turni di lavoro e la porta a logopedia, vicino alla porta tiene un borsone sempre pronto con tutto l’occorrente, pannolini, cibi, bevande, quaderni e il sillabario per le lezioni. Clementina finisce la terapia, torna a casa e continua a esercitarsi con la madre. I parenti le dicono che sta rubando l’infanzia alla figlia, ma lei insiste. Lo faccio per il suo bene. Clementina ha 3 anni. È in auto con la mamma. La guarda. La sua mamma muove la bocca. Clementina sente dei suoni, deboli, lontani, ma li sente. È incredula. Ascolta incantata. Cresce. Ha 15 anni. I compagni la isolano. Clementina prova a integrarsi, ma non c’è verso. Qualunque cosa faccia, lei è quella sorda. E non perdono occasione per sbatterglielo in faccia. Clementina ingoia. Prende una decisione. Metterà un impianto. La madre è d’accordo, basta che lo faccia per se stessa e non per gli altri. Quella che per loro è la tua diversità, non è una debolezza, ma una forza. Lo so mamma. L’intervento riesce. Clementina si sveglia, apre la finestra, sente il cinguettio degli uccelli, le lancette dell’orologio, il vento. Finalmente può ascoltare la musica e passare ore al telefono. Rinasce. In classe è sempre la diversa, ma non ci fa più caso. Ha sete di vita. Finisce gli studi e si laurea in Economia. Ma non basta. È il 2018. Clementina si trasferisce a Milano per un master. È sola in una città sconosciuta. I ragazzi della sua età la tagliano fuori, lei tira dritta. Fa amicizia con la signora della cartoleria sotto casa, con i camerieri di un bar, con il portinaio del palazzo. Clementina ha 25 anni. Si sente forte, felice. E si piace da matti.
Lei è Clementina
Altre storie simili:

Accoltellata alla gola dal mio compagno, è stato mio figlio di 8 anni a salvarmi
Il bambino è uscito in strada, ha chiesto aiuto, ha fatto arrestare il padre.

Era il mio migliore amico, volevamo andarcene da Napoli e aprire una pizzeria
Carlo era con Pio quando un proiettile l’ha colpito, ed è morto tra le sue braccia.

Famiglia finlandese scappa dalla Sicilia: scuola disorganizzata e carente, per i miei figli voglio altro
Lei è Elin Mattsson, 42 anni, pittrice finlandese. Si era stabilita a Siracusa, in Sicilia, con la sua famiglia. Voleva far crescere i suoi quattro figli in quel posto che