Lei è Chiara Cumella, ha 23 anni, è di Caltanissetta, in Sicilia.
Convive con tredici patologie rare, ha subito ben 33 interventi chirurgici. Nonostante questo si è iscritta all’università di Medicina perché vuole diventare anestesista. È arrivata al quinto anno in regola con gli esami.
Adesso le sue condizioni sono peggiorate, è in sedia a rotelle, ha il sondino nasogastrico, deve prendere anche venti farmaci al giorno.
Chiara ha chiesto di poter seguire le lezioni da remoto.
L’università ha risposto picche: “L’emergenza sanitaria è finita, non è più possibile seguire le lezioni da casa, altrimenti lo farebbero tutti”.
In pratica dovrebbe scegliere se curarsi o frequentare.
Assurdo, e tragico, come non sia la malattia a ostacolare la sua vita, ma la burocrazia e la scarsa umanità.
Convive con tredici patologie rare, ha subito ben 33 interventi chirurgici. Nonostante questo si è iscritta all’università di Medicina perché vuole diventare anestesista. È arrivata al quinto anno in regola con gli esami.
Adesso le sue condizioni sono peggiorate, è in sedia a rotelle, ha il sondino nasogastrico, deve prendere anche venti farmaci al giorno.
Chiara ha chiesto di poter seguire le lezioni da remoto.
L’università ha risposto picche: “L’emergenza sanitaria è finita, non è più possibile seguire le lezioni da casa, altrimenti lo farebbero tutti”.
In pratica dovrebbe scegliere se curarsi o frequentare.
Assurdo, e tragico, come non sia la malattia a ostacolare la sua vita, ma la burocrazia e la scarsa umanità.