Lei è Celidea. Vive con la mamma e la sorellina a Bernalda, in Basilicata. È una bella e brava bambina. Gioca a pallanuoto, si dipinge le unghie, adora il sudoku. È il 2006, Celidea ha 11 anni. Si sveglia, fa per alzarsi dal letto, sente qualcosa alla gamba destra. Guarda, tocca, sorride. Mamma, corri, guarda che forte, ho una gamba più grossa dell’altra! Anche la sua mamma sorride, cos’altro può fare? Alzare subito il telefono, appena lei è uscita. I medici dicono che ha un ostosarcoma. Celidea capisce solo la parola tumore, sa che è una cosa brutta, ma è pronta a battersi. Gli farà vedere i sorci verdi. Scarpe Converse ai piedi, musica di Valerio Scanu nelle orecchie, Celidea fa il suo ingresso in sala operatoria. E ne esce vittoriosa. Si rimette, torna a scuola, ma un bel giorno, durante l’ora di italiano, la gamba riprende a far male. È tornato. Celidea continua la sua vita, il tumore si ripropone nel braccio. Questa volta i medici dicono una parola che capiscono anche i bambini. Amputare. Celidea chiama la mamma. Mi vedo costretta a rifare il guardaroba, quando andiamo a fare shopping? Quando si sveglia dall’intervento, c’è un altra questione da risolvere. Il braccio tagliato, cosa ne vuole fare? Celidea sorride. Ovvio, il funerale! Ho la scritta perfetta per la lapide, qui giace il braccio di Celidea, il resto si spera arrivi il più tardi possibile. La mamma, le infermiere, i medici ridono a crepapelle mentre si asciugano le lacrime. Celidea impara a fare tutto da zero, presto si pone una questione della massima importanza. Entra dall’estetista, porge la mano per la manicure e sfoggia un volto da angioletto. Metà lavoro, metà prezzo, giusto? Si veste per uscire, d’improvviso caccia un urlo. La madre arriva trafelata. Tesoro, non preoccuparti per le cicatrici, sei bellissima anche così. Celidea è basita. Ma che cicatrici, ho la cellulite! E ride. Celidea e la sua mamma ridono anche quando il tumore torna a fare la voce grossa. E ancora oggi, che sono passati dieci anni da quando è volata in cielo, mamma Isabella pensa alla sua bambina e sorride.
Lei è Celidea
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