Lei è Cassandra

Lei è Cassandra. Ha 12 anni, vive a Frattamaggiore, Napoli. Cassandra è una ragazza allegra, solare, con un sogno nel cassetto, diventare una cantante. È piccola, ma la sua voce è potente, limpida, ammaliante. I genitori la iscrivono a un corso di canto, Cassandra si rimbocca le maniche, studia, si impegna. È il 2019. Cassandra ha 20 anni. Riesce a ottenere un provino per il talent show Amici. È felice come non mai, finalmente è arrivato il suo momento, avrà la sua occasione. È gennaio. Cassandra si tocca il collo, corre allo specchio. Un rigonfiamento, come una pallina. Alza le spalle, passerà. Ma non è così, la pallina si ingrandisce, Cassandra fa degli esami. I medici non sanno come dirglielo, ha una grave forma di leucemia. Cassandra si siede, le gira la testa. Si guarisce da questa malattia? Il medico dice che sarà dura, la aspettano cicli di chemioterapia, ma sì, le possibilità di guarire ci sono. Cassandra sorride. Bene, vuole essere positiva. Inizia subito la cura. La chemio è pesante, Cassandra si sente a terra. Ripensa a quello che la fa stare meglio in assoluto. Il canto. Si tira su dal letto, schiarisce la gola, canta. La sua voce risuona nei corridoi del reparto, medici, infermieri, pazienti, entrano per ascoltarla. Cassandra si imbarazza, loro applaudono, non vogliono che smetta. Lei canta, per se stessa e per gli altri. È giugno. Arriva una chiamata, è la redazione di Amici. Il provino di Cassandra è fissato per il 3 luglio. Cassandra si sente sprofondare. Quel giorno sarà in ospedale, non può andare. Il provino salta. Cassandra piange, per la prima volta cede allo sconforto. Deve rinunciare al suo sogno. Si sfoga con una infermiera. Lei ha un’idea. La riprende mentre canta e mette il video in rete. Piovono complimenti e incoraggiamenti. Passa qualche giorno. Squilla il telefono. Sono quelli di Amici. Può sostenere il provino via Skype. Cassandra piange di gioia. Canterà. E vivrà.