Lei è Carolina. Vive a Milano. Tutti la chiamano Carla. Papà guida il tram, mamma fa l’operaia. È una bambina solare, un po’ ribelle. Accompagna i genitori al circolo ricreativo dei tranvieri. L’atmosfera è allegra, qualcuno mette la musica. Carla comincia a ballare. Non pensa, muove il corpo, si perde in un’altra dimensione, quasi non si accorge degli applausi. Perché non fa la ballerina? Il papà è appassionato di tango, ci terrebbe molto a vederla su un palcoscenico. Carla impara le basi, tenta l’audizione per la scuola della Scala di Milano. La prendono. A ogni allenamento sente il fischio del tram. È il suo papà che passa di lì. Carla sorride, almeno si distrae da quella sfilza di regole che l’accademia impone. È brava, ma svogliata. Non capisce il bisogno di ripetere all’infinito lo stesso esercizio. Si sente in gabbia. Passano due anni. Carla fa la comparsa nella Bella addormentata. Osserva la prima ballerina, Margot Fonteyn. Resta folgorata. Ogni movimento trasuda bellezza, e libertà. D’un tratto i sacrifici, la disciplina, il dolore le sembrano necessari. Ingrana. Studia, cade, si rialza. Riprova, si perfeziona. È il 1958. Carla Fracci diventa prima ballerina della Scala. Il fischio del tram risuona fin sulle Alpi. Passano gli anni. Carla incontra Beppe, si innamorano, non smette un solo istante di danzare. È il 1969. Interpreta Giselle. A modo suo. Scioglie i capelli, mette un tutù di seta. È uno scandalo, e un successo. Carla sente di avercela fatta. È andata oltre le regole, i vincoli, è espressione pura. Inizia a fare come mai viste. Balla in televisione, vuole che la danza sia democratica, popolare, per tutti. Resta incinta. Molti la danno per finita. Carla si veste di bianco e danza con il pancione. Sale sui palcoscenici più famosi del mondo, si cambia nei camerini sgangherati delle piccole città. Oltrepassa i confini, abbatte i limiti, insegna ai giovani a mettersi sempre in discussione. È il 2021. Carla non si sente bene. Si veste di bianco e si prepara per l’ultimo ballo. Vola in cielo tra le braccia del figlio.
Lei è Carolina
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