Lei è Camilla. Studia Scienze Motorie all’università dell’Aquila. È seduta in aula. Il professore parla, lei è persa nei suoi pensieri. Cosa posso cucinare oggi? Finita la lezione schizza a casa e si mette ai fornelli, poi batte sulla pentola con il mestolo. A tavola! Amici e compagni accorrono affamati. Succede più o meno la stessa cosa tutti i giorni. Dopo qualche mese Camilla si guarda allo specchio. Ora o mai più. Lascia l’università e si iscrive a un’accademia di cucina. È il novembre del 2016. Camilla ha 20 anni. È serena, felice e motivata. Conosce Marco, un compagno di corso. Escono a bere una birra, si piacciono, si amano. Passa qualche mese, Camilla è incinta. E adesso? Lo guarda negli occhi. Trema. Marco è una roccia. Adesso ci rimbocchiamo le maniche e ci prepariamo all’arrivo del nostro bambino. La gioia dura poco. Aborto spontaneo. Camilla accusa il colpo, si sente fragile, vulnerabile. Ha paura. Marco la prende per mano. Vieni, ti porto io, pensiamo al futuro, guardiamo avanti. Camilla si aggrappa. Finiscono l’accademia, fanno qualche esperienza all’estero, poi tornano in Italia. Camilla ha 24 anni. Stringe tra le mani un altro test. È di nuovo incinta, e questa volta si sente forte e sicura. Avranno un bambino, un ristorante tutto loro, una casa, una famiglia. Passa qualche mese. Il nuovo aborto è inaspettato, la colpisce a tradimento. E fa male. Camilla fa degli esami, scopre di avere dei problemi ormonali. Il senso di colpa le prosciuga l’aria dai polmoni. È una donna sbagliata, difettosa. Non riuscirà mai a combinare qualcosa di buono nella vita. È sera. Marco sta uscendo. Ciao, ho da fare, a più tardi. Camilla rimane sola, con il magone che la divora. Gli amici passano a prenderla, vanno a fare due passi sulla spiaggia. Di colpo si dileguano. Camilla è rimasta sola. Non capisce, si guarda intorno. Ci sono dei petali, un piccolo sentiero delineato dalla luce delle candele. C’è qualcuno, è un uomo, è Marco. Stringe tra le mani un mazzo di fiori. Vuoi sposarmi? Camilla scoppia in lacrime. Pensavo volessi lasciarmi.
Lei è Camilla
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