Lei è Benedetta. Nasce a Salerno nel 1987. È ancora una neonata, ma i medici hanno già le idee chiare sul suo futuro e convocano i genitori. Vostra figlia ha una malattia rara, non arriverà ai due anni. Mamma e papà non si arrendono, girano diversi ospedali, finché un medico decide di aiutarli. Questa bambina può farcela, ma sarà dura. Benedetta finisce sotto i ferri. Una volta sono le gambe, un’altra i reni. Gli interventi chirurgici si susseguono, Benedetta cresce così, tra un letto d’ospedale e la sala operatoria. Le barbie sono le sue uniche compagne di gioco. Di tanto in tanto arrivano altri bambini, chi si è rotto una gamba, chi ha l’appendicite. Allora Benedetta diventa un fiume in piena, parla, fa domande, è felice, ma gli altri guariscono, e se ne vanno. Benedetta resta sola, li guarda dalla finestra, allunga la mano, cerca di afferrare quel mondo che le è precluso. Passano gli anni. Dopo decine di interventi, Benedetta esce dall’ospedale, finalmente può frequentare le Elementari. Entra in classe per la prima volta, il cuore batte a mille, i banchi, i compagni, la lavagna, un sogno. Ben presto la sua scuola organizza una gara di ballo, Benedetta non sta nella pelle, le maestre le sorridono con dolcezza. Gli occhi di Benedetta si riempiono di lacrime. Ha capito. Lei non è come gli altri, è bloccata in carrozzina, cosa si era messa in testa? Durante l’intervallo i bambini corrono, giocano a nascondino, Benedetta osserva, ancora una volta è una semplice spettatrice. Per passare il tempo prende un foglio, delle matite, disegna una sirena e un unicorno. Una compagna la nota. Che belli, me ne regali uno? In un attimo i bambini la circondano. La guardano colorare, le fanno domande, trascorrono la pausa con lei. Benedetta è raggiante. Ha capito. Non può entrare nel mondo degli altri bambini, è vero, ma chi dice che non può portarli nel suo? Oggi Benedetta ha 33 anni. È un praticante avvocato e ha creato un marchio di moda. Se potesse, abbraccerebbe la bambina che era, e la ringrazierebbe per il coraggio e la forza che si ritrova oggi da grande.
Lei è Benedetta
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