Lei è Antonia. Vive a Reggio Calabria. È una bambina vivace, piena di amici, la coccolona delle maestre. Ha 5 anni. Una patatina le va di traverso, soffoca. I genitori intervengono in tempo, ma Antonia ha perso i sensi. È in coma. Mamma e papà pregano per tre lunghi giorni, finché la piccola apre gli occhi. Antonia è viva, ma i medici intuiscono che non si è trattato di un incidente. Soffre di epilessia, e dovrà conviverci per tutta la vita. Antonia prende le medicine, fa esami, visite, freme per tornare dagli amici. La mamma la accompagna all’asilo, le maestre però la bloccano. Senza una insegnante di sostegno non se la sentono di tenere una bambina così impegnativa. Il papà è costretto a portarsela dietro al lavoro. Ha 6 anni. Antonia inizia le Elementari piena di entusiasmo. Guardate è arrivata la mongola! Antonia si guarda alle spalle. I compagni la indicano, ridono. Antonia si agita, il suo corpo comincia a tremare, ha le convulsioni, e quando si riprende i bambini le fanno il verso. Antonia torna a casa in lacrime, i genitori parlano con le insegnanti, che fanno spallucce. Passano gli anni, Antonia cresce, cambia classe e scuola, ma le prese in giro non sono finite. Antonia si rifugia tra le braccia del nonno, l’unico che la ascolta e la capisce. Tesoro mio, devi credere in te stessa. Antonia non ci riesce, si sente una fallita. Ha 23 anni. Il suo adorato nonno Luigi muore. Antonia è disperata. Si mette a letto, chiude gli occhi, prega di non svegliarsi. Il nonno entra nella stanza, la scuote. Antonia adesso basta, è ora di reagire! Apre gli occhi di colpo. Il cuore le batte forte. Era un sogno, ma sente qualcosa agitarsi nello stomaco. Spalanca la finestra, urla, butta fuori tutta la rabbia che ha dentro. Hai ragione nonnino, è il momento di vivere. Si iscrive all’università, studia come una matta, si laurea, prende due master con il massimo dei voti e diventa docente di Psicologia e Filosofia. Ora Antonia ha 31 anni, e ai suoi ragazzi cerca di trasmettere la grande lezione di nonno Luigi. Dovete credere in voi stessi.
Lei è Antonia
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