Lei è Antonella. Vive a Reggio Calabria. È sposata, ha quattro figli. È il 2013. Antonella diventa mamma per la quinta volta. Il piccolo Pietro è un vulcano di energia, adora le storie dei supereroi e i cartoni animati. Tutte le sere, Antonella intona la canzone di Peter Pan, Pietro ascolta, indica le stelle, ride e chiude gli occhietti beato. È il 2016. Antonella accompagna il figlio all’asilo, gli molla la manina, Pietro cade a terra. Si rialza, cade di nuovo. Da quel momento, ogni due per tre è gambe all’aria. Antonella è assalita dall’ansia. Corre dal medico. Signora, il bambino è sano come un pesce. Antonella tenta di mettersi il cuore in pace. Non ci riesce. Un bel giorno prepara la macchina, fa salire il figlio e partono per un giro di tutti gli ospedali d’Italia con la canzone di Peter Pan a nastro. Passano i mesi. Antonella sale le scale dell’ennesima clinica. Il medico finisce la visita e legge le carte. Signora, suo figlio potrebbe avere una malattia rara, dobbiamo fare altri esami. Antonella rimane senza parole. Arriva a casa, si chiude in stanza e urla disperata. Inizia un calvario tra tac, risonanze e prelievi. I dottori non spengono la speranza, ma Antonella non ascolta. Il suo cuore sa, ha sempre saputo. È il 2018. Arriva il verdetto. La malattia di Pietro ha un nome preciso. Non c’è cura. Gli toglierà vista, parola, movimento, fino a quando lo porterà via per sempre. Antonella credeva di essere pronta. Il tempo si ferma, le lacrime scorrono a fiumi. Oggi Pietro ha 9 anni, non cammina, non vede, parla sempre meno. Tutti i santi giorni Antonella se lo carica in spalla, insieme con il papà e i fratelli vanno al parco a sentire gli uccellini, ascoltano il fragore delle onde seduti sulla spiaggia, il ciaf ciaf dei piedi nell’acqua. La loro vita è fatta di tante piccole cose. Come un ditino che si muove a ritmo di musica, la lingua che schiocca in un bacio. Minuscoli istanti di felicità pura. E quando arriva sera, Antonella si schiarisce la gola canta Peter Pan. Volerò sulle ali del mondo, nel cielo infinito, per sempre bambino resterò. Pietro ascolta, indica le stelle, e ride, ride.
Lei è Antonella

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