Lei è Anna Sorokin. È una giovane ragazza di origine russa, vive con la famiglia a Eschweiler, una piccola città della Germania. Gente semplice, il padre fa il camionista. Anna è intelligente, sveglia e determinata. Vuole entrare nel mondo della moda, senza fare passerella. Frequenta un college a Londra, ma non termina gli studi. Si trasferisce a Berlino, poi a Parigi, dove trova un lavoro da stagista al magazine Purple.
È un mondo scintillante: serate, eventi, feste esclusive. Dice di chiamarsi Anna Delvey e di essere una ricca ereditiera tedesca. Su Instagram appare come una ragazza altolocata e alla moda.
Nel 2016 si trasferisce a New York. Si atteggia da ragazza dell’upper class. Abita in un sontuoso albergo, sfoggia gioielli e vestiti costosi. È cliente fissa del Coucou, uno dei più lussuosi ristoranti della città. Va a ritoccarsi le ciglia da Christian Zamora, dove spende oltre 400 dollari. A volte tira fuori rotoli di soldi dalla tasca, ma capita spesso che sia uscita senza contante. Nessuno osa chiedere il pagamento seduta stante alla figlia di un imprenditore, amica di personaggi di spicco, come un famoso avvocato che dovrebbe gestire il suo patrimonio di 60 milioni di dollari.
Anna falsifica documenti, truffa banche, ristoranti, hotel e amici. È conosciuta in tutti i locali esclusivi di Manhattan, il suo nome circola nelle più prestigiose gallerie d’arte. Punta ad aprirne una tutta sua, è a un passo dall’ottenere un prestito di 22 milioni di dollari.
Intanto parte per il Marocco con un’amica. Affitta una stanza in un albergo extra lusso con piscina privata e maggiordomo. Al momento di pagare, sorge qualche problema. Anna si finge sorpresa, forse c’è stato un problema con la carta. L’amica salda il conto: 62 mila dollari.
Le sue bugie hanno le ore contate. Anna viene arrestata con l’accusa di truffa aggravata e furto. Finisce a processo. Rischia fino a 15 anni di carcere. La sentenza è prevista per il 9 maggio.
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