Lei è Anna. Nasce in Puglia nel 1977. Ha 9 mesi, parla benissimo. A un anno e mezzo già scrive, e odia i giocattoli. Niente favole, legge solo l’enciclopedia del regno animali, conosce tutti gli anfibi, i rettili e i mammiferi. Ama l’anaconda. Anna ne parla in continuazione, in casa, alle maestre, ai compagni. Che strano, gli altri non mostrano alcun interesse. Le dicono che è pesante, la evitano. Anna alza le spalle, farsi degli amici non rientra nei suoi piani, le persone la disturbano. È affamata di sapere, solo quello le importa. Frequenta le Medie, in classe si annoia, sa già tutto. Studia violino, pianoforte, eccelle. Si annoia di nuovo. Prende il diploma con il massimo dei voti, non festeggia, esce da scuola e saluti tutti. Devo studiare. Si iscrive all’accademia di design. Troppo facile, cambia. Frequenta l’università, Storia dell’Arte e dei popoli nell’antico oriente. Si laurea in un attimo, con lode. E adesso? Anna si butta sulle lingue, russo, cinese, ne impara cinque. Ha 32 anni. Conosce un uomo, bello, ricco, il principe azzurro. Lui è innamorato, vuole sposarla. Ma tu sai cos’è l’anaconda? No, lui non lo sa. Anna non ci pensa due volte, lo scarica e tanti saluti. Continua a studiare, divora libri su libri, gli animali restano la sua ossessione. Non ha amici, si avvicina agli altri solo se può imparare qualcosa, il resto non la tocca. Le dicono che è presuntuosa. Se ne frega. Ha 40 anni. Incontra un uomo, lui accetta tutte le sue manie. Anzi, ci ride su. E conosce l’anaconda. È l’uomo della sua vita. Anna diventa mamma. Il figlio ha 2 anni, non parla, ma sa i numeri da uno a cinaquecento in quattro lingue diverse. Anna gli fa fare degli esami, per scrupolo. Viene fuori che hanno entrambi la sindrome di Asperger, il loro quoziente intellettivo è altissimo. Il medico sgrana gli occhi. Signora, ma lei è un genio. Anna lo guarda senza entusiasmo. Non credo, sono solo autistica. Pensa al futuro del figlio nella società, per la prima volta ha paura, ma in qualche modo faranno, insieme. Molti le dicono che è strana. La risposta di Anna è sempre la stessa. Io sono strana, ma tu sai cos’è l’anaconda?
Lei è Anna
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