Lei è Angela. Vive ad Orta di Atella, in Campania. È sposata, ha due figlie. È il 2012. Angela ha un forte mal di pancia, si mette a letto, ma non passa. Il medico prescrive degli esami e per sicurezza una tac. Niente di grave, ha un’ernia addominale. Angela fa un giro dal chirurgo per capire se dovrà operarsi. Il medico guarda i test, sgrana gli occhi. Signora l’ernia c’è tutta, ma qui vedo ben altro. Angela sbianca. La prego, mi dica che non è un tumore. No, non è un tumore, grazie a Dio. Signora, lei è incinta. Angela rinviene, abbozza un sorriso, ma un pensiero atroce la attraversa. Ha fatto una tac! Le radiazioni avranno danneggiato il feto? Il medico non si sbilancia. Angela consulta vari specialisti, colleziona risposte incredibili. Signora, consiglio l’aborto, ha già due figlie, se ne faccia una ragione. Lei è matta, rischia di mettere al mondo un mostro con due teste, poi non venga a lamentarsi. Angela balbetta, cerca aiuto nel marito, ma anche lui è sconvolto, ammutolito. Piange per giorni, al buio, lacerata dal senso di colpa. I giorni passano. Urge prendere una decisione, se vuole abortire, deve farlo in fretta. Angela entra in salotto, l’occhio cade sulle fotografie delle sue bambine, i volti felici, sereni, di chi sente di essere amato, senza riserve, in modo incondizionato. Mamma e papà farebbero qualsiasi cosa per loro. Come diavolo ha fatto a dimenticare una cosa tanto importante? Le nubi si diradano. Basta lacrime. Stringe la mano del marito, si sente forte, sicura. Tesoro, non importa come sarà, è nostro figlio e noi lo ameremo più di ogni cosa, sei con me? Nel pomeriggio va dal ginecologo, è irremovibile. Quel bambino verrà al mondo, fine della storia. I mesi scorrono tra felicità, paura, e angoscia. Arriva il giorno del parto. Angela prega tutto il tempo, finché nella stanza si leva un pianto. Ha il cuore a mille, trattiene il respiro, apre gli occhi. Tra le sue braccia c’è la creatura più bella che abbia mai visto. Oggi Alessia ha 8 anni, è un bambina sana, vivace, un uragano di amore e felicità.
Lei è Angela
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