Lei è Andra. Vive in Romania. Ha 8 anni. I genitori trovano lavoro in Italia, Andra li segue in Calabria. L’impatto è duro. I compagni la chiamano straniera, Andra stringe i denti, poco alla volta si fa degli amici. Cresce, ha 17 anni, è alta, bella, le propongono di sfilare. Andra inizia per scherzo, poi ci prende gusto. Vuole fare la modella. È il 2006, sta tornando a casa in motorino. Si trova davanti due fari. L’auto la travolge, Andra rotola, vede il cielo, le stelle, sbatte sul cemento. Sente la sirena dell’ambulanza, poi nulla. Apre gli occhi, è in ospedale. D’istinto guarda il suo corpo. Non manca nulla, per fortuna. I medici però hanno il volto scuro, le spiegano che il piede sinistro è distrutto. Parlano di amputazione. Andra non crede alle sue orecchie. Preferisco morire. Ma non c’è scelta. Esce dalla sala operatoria, cerca sotto le coperte. Il suo piede non c’è più. Arrivano gli amici, Andra sorride, non racconta a nessuno dell’amputazione. Si vergogna. Torna a casa, dice addio alla carriera di modella, rinuncia a sogni e aspirazioni, vive nell’ombra. È il 2014. Andra perde il suo papà per un tumore. Le crolla il mondo addosso. Sul moncherino si apre una ferita, ha l’osteomielite. Devono amputare ancora. Andra si guarda allo specchio, odia quello che vede. Dopo un po’ la ferita torna a bruciare. È di nuovo sotto i ferri. Adesso il taglio arriva fino al ginocchio. È disperata. Il pensiero di farla finita diventa un chiodo fisso. Deve cambiare protesi. Il direttore della clinica si presenta con una proposta assurda. Stiamo facendo un calendario con il personale e gli ospiti della struttura, lei è dei nostri vero? Andra esita, ma le sue labbra non rispondono ai comandi. Il giorno della presentazione sale sul palco, guarda davanti a sé, il teatro è gremito. Pensa di scappare. Poi fa un gran respiro, prende il microfono e lascia andare tutto quello che ha dentro. Si mette a nudo, racconta la sua storia e i suoi sogni. Il pubblico applaude, Andra si sente libera e leggera. Ora ha 32 anni, studia Giurisprudenza, fa sport, mostra la sua protesi, va al mare senza vergogna. E quando si guarda allo specchio, si sente bella.
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