Lei è Amina. Frequenta le Elementari in una città del Nord Italia. È l’ultimo giorno di scuola. Amina sale sul palco. La recita scolastica sta per iniziare. È emozionata, si è impegnata tanto. Trattiene il fiato e si butta. Gli applausi dei genitori sanciscono il trionfo. Amina è felice. Si accendono le luci, cerca con gli occhi la sua mamma e il suo papà. Dove sono? Non ci sono, non sono venuti. Amina torna a casa, si chiude in camera. Piange. Si sente sola. Passano gli anni. Il padre beve, si ubriaca da fare schifo, poi torna a casa e alza le mani. Anche lei alza le mani, se le porta alle orecchie per non sentire le urla e le botte. Scappa fuori, corre al parco. Da sotto sente i lamenti della mamma. Aiuto. Amina è terrorizzata. Ha 12 anni. A scuola la prendono in giro, la insultano. Le dicono sporca negra. È sempre più sola. Per fortuna arriva l’estate. Amina parte per il Marocco, in vacanza dai nonni. Ha 16 anni. Sta dormendo. Il nonno entra in camera. Si avvicina. Troppo. Le mette le mani addosso. Sopra il pigiama. Sotto. No! Nonno! No! Amina non crede ai suoi occhi. Urla, spinge via il porco, corre, si chiude in bagno. Le sembra di impazzire. Deve dirlo a qualcuno. Mamma, il nonno ha provato a violentarmi. Sbam! Una sberla, dritta sulla faccia. Le parole della mamma fanno molto più male. Non ti azzardare a dire a qualcuno quello che è successo. Amina muore dentro. Dolore e rabbia cercano una via di fuga dal suo corpo, che non riesce a trovare pace. Si guarda allo specchio. Non le piace quello che vede. Si toglie il velo, scioglie i capelli, si trucca. Puttana. In casa le danno della poco di buono. Amina si tappa le orecchie, guarda avanti, si trova un lavoro, vuole diventare autonoma, vuole andarsene. Il padre mette le cose in chiaro. Tu non vai da nessuna parte. Uscirai da queste mura solo da sposata. Qui comando io. Lo stipendio è sequestrato. Lei lavora, lui intasca. Lei esce, lui controlla. Lui non sa, e forse non saprà mai, che Amina avrebbe un solo grande desiderio. Farlo sentire fiero di lei, di sua figlia.
Lei è Amina
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