Lei è Amelia Elizabeth Dyer. Alcuni la conoscono come la Balia assassina, altri come Jill la squartatrice.
Amelia nasce a Bristol, nel 1838. È la più piccola di cinque fratelli. La sua è una famiglia benestante, ma la madre è gravemente malata di tifo. La malattia le causa dei disturbi mentali, che la costringono a letto. Amelia le rimane accanto in ogni momento. Fino al giorno giorno della sua morte. A pochi anni di distanza, Amelia perde anche il padre.
Ha 24 anni e decide di sposarsi. Lui è George Thomas e di anni ne ha 59. È molto più grande di lei e infatti muore presto, dopo averle dato una figlia.
Amelia inizia a lavorare come levatrice.
Per guadagnare più soldi, si offre di occuparsi dei bambini nati da gravidanze indesiderate. Ma invece di prendersene cura, Amelia li uccide, lasciandoli morire di fame oppure soffocandoli con un nastro bianco.
Nel 1879 un medico si accorge delle numerose morti legate alla donna. Amelia viene condannata, ma non per omicidio, bensì per reato di negligenza. Trascorre alcuni mesi in prigione, dove scende in una profonda depressione. Inizia a bere e a ricorrere a oppiacei per stordirsi. Tenta il suicidio.
Quando finisce di scontare la sua pena, riprende l‘attività di levatrice. Gli omicidi continuano. Per non dover dichiarare i decessi, la donna inizia a occultare i cadaveri. Li lega a sacchi di mattoni e li getta nel Tamigi.
È nel fiume che viene ritrovato il corpo di una bambina, Helena Fry. Sulla carta da imballaggio in cui è avvolto il cadavere si legge un nome e un indirizzo: “Signora Thomas”. Le indagini portano ad Amelia Dyer. In casa vengono ritrovate le prove che la condannano: le lettere delle madri che chiedevano notizie dei figli e il nastro bianco utilizzato per strangolare i piccoli. Intanto nel Tamigi vengono rinvenuti i cadaveri di altri 5 bambini. Ma si stima che la donna ne abbia uccisi da un minimo 200 a un massimo di 400. Il processo dura 4 minuti e mezzo. La sua impiccagione si svolge durante il mattino del 10 giugno 1896, a Londra. Quando le chiedono le sue ultime parole, Amelia risponde: “Non ho nulla da dire”.
Lei è Amelia Elizabeth Dyer
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