Lei è Aly. Ha 24 anni. È una ragazza indipendente, determinata, con le idee chiare. Vuole laurearsi e insegnare francese. È l’autunno del 2019. Aly conosce un ragazzo. Escono, parlano per ore, scoprono di avere un’intesa pazzesca. Lei è incredula, era tanto che non si apriva con qualcuno. Supera tre esami in due settimane, si sente motivata, carica. Lui prova ad andare oltre. Aly lo ferma. Le tremano le gambe. Vorrei fidarmi, ma ho paura delle conseguenze, ho paura di perderti. Lui le fa una promessa. Sono contento di averti nella mia vita, non ti lascio scappare, lo faremo quando saremo sicuri di quello che proviamo. È il 24 dicembre del 2019. Aly gli scrive. Aspetta la sua risposta. Restiamo amici. È un fulmine a ciel sereno. Aly non crede ai suoi occhi. Ne parla con la sua migliore amica. Lascia perdere. Ma lei non riesce a toglierselo dalla testa. È tempo di vacanze. Un ragazzo la invita fuori. Aly passa una bella serata, ma appena torna a casa scoppia a piangere. Vuole lui, solo lui. Non resiste, gli scrive. Vediamoci, parliamo. Si incontrano, chiacchierano, vanno al cinema. Aly è felice, non hanno perso la loro complicità. Lui ribadisce il concetto. Insieme stiamo bene, ma siamo solo amici. Ok, va bene. Tutto pur di vederlo. Ma lui è ambiguo. Predica amicizia, intanto ci prova. Aly è confusa, lo respinge. Lui insiste, lei si tormenta. Basta. Passano la notte insieme. Aly torna casa, si sente diversa, scombussolata, felice. Lui non le farà del male. È pomeriggio. Riceve un messaggio. So che mi daresti tutto ciò di cui ho bisogno, ma non quello che cerco, meglio non vedersi più. Aly è sconvolta, le gira la testa, si sente persa, vuota. Non studia, cerca dei modi per farla finita. Stupida, stupida. Vorrebbe tornare indietro, riavvolgere il nastro, e non fare quella cazzata. Prova a concentrarsi sui tanti progetti che vuole realizzare, ma si sente come in pausa, spenta. Si odia. Vorrebbe incontrarlo un’ultima volta, per voltare pagina e urlargli in faccia bastardo, le promesse si mantengono.
Lei è Aly
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